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Coronavirus, da lunedì la Fase 2 del governo: ma restano alcuni dubbi

4,4 milioni di lavoratori stimati nuovamente all’opera da lunedì in tutta Italia. Secondo un’analisi dei consulenti del lavoro il 60,7% nel Nord Italia

Annunciata fin dal 26 aprile dal premier Conte, non senza polemiche, la Fase 2 (LEGGI QUI) partirà lunedì. Per la verità in Calabria (nonostante una diffida, la governatrice Jole Santelli ha già attuato il provvedimento. Che, mostra comunque dei punti non chiari, ad iniziare ovviamente il discorso inerente il far visita ai congiunti. A tal proposito, come ricordato da più parti, è riconosciuta tra le necessità per cui è possibile spostarsi. Va asserito che, l’articolo 307 del Codice Penale intende per congiunti ascendenti, discendenti, coniuge, oltre alla parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti. Una definizione che ha fatto scattare le polemiche, specialmente in quanto nell’Italia del 2020, ricorda in particolare fanpage.it, molte coppie non sono sposate, e non sono quindi legate da vincoli legali.

NUOVE APERTURE DAL 4 MAGGIO IN ATTESA DI NOVITA’. Ci saranno delle piccole concessioni, ma non verranno stravolte le misure restrittive a cui sono stati sottoposti i cittadini nelle ultime settimane per evitare la diffusione del contagio. Si stima che oltre 4,4 milioni e mezzo di persone torneranno a lavoro. Si potrà uscire per fare sport, anche lontano da casa (e non più all’interno di 200 metri dalla propria abitazione) e torneranno a celebrarsi i funerali, dopo (anche in questo caso) senza polemiche. Dal 18 maggio riapriranno negozi e musei. Bisognerà invece aspettare il primo  giugno per bar e ristoranti, che però da lunedì (oltre effettuare che la consegna a domicilio) potranno far entrare nei loro locali una persona per volta per ritirare, pagare la consumazione portandola via, senza sostare.

Dal primo giugno aperture, con massime misure di sicurezza e distanziamento, anche per  parrucchieri ed estetisti. Secondo, un’analisi dei consulenti del lavoro, la ripresa coinvolgerà soprattutto persone over 50 e interesserà maggiormente il settore dell’industria e quindi il Nord Italia, che è stata anche l’area più esposta in questi mesi d’emergenza sanitaria. Il 60,7% di quelli che tornano a lavorare sono nel settore manifatturiero, il 15,1% nell’edilizia,il 12,7% nel commercio e l’11,4% nei servizi.

MISURE DI SICUREZZA. Per fare un esempio: da lunedì riapriranno anche le concessionarie auto e moto. Ma, va ricordato, secondo il decreto in atto, non sarà possibile andarci senza un valido motivo: occorre infatti una autocertificazione che giustifichi lo spostamento. Potrà, dunque, andare in concessionaria chi deve effettuare un tagliando o ritirare un mezzo nuovo, soprattutto se pagato prima del lockdown.

Certamente non sarà possibile fare un giro per il salone alla ricerca di un mezzo di trasporto, o effettuare dei test drive, almeno per il momento. In ogni caso, sarà obbligatorio rispettare la distanza sociale e tutte le norme che garantiscono la sicurezza dei clienti e dei lavoratori stessi: meglio chiedere un appuntamento prima di recarsi in concessionaria e indossare la mascherina.

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