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Spadafora: “Ridicole le accuse su complotto contro la Serie A. Il calcio va salvato”

Il ministro dello Sport, dopo l’intervento di ieri sera a Rai 2, ha voluto ritornare sull’argomento del pallone tanto caro agli italiani e ai vertici

Un post su Facebook il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è tornato sull’argomento Serie A, già trattato ieri sera a Rai 2 nella trasmissione Che tempo che fa. “Non è il momento di tergiversare. In questo momento con il Coronavirus ancora in atto  – ha scrittoA questo tipo di emergenza sanitaria abbiamo dovuto dare una risposta attenta e responsabile in due mesi. Questa battaglia non è ancora stata vinta, dobbiamo vincerla insieme. Il Paese riaprirà gradualmente, siamo tutti in difficoltà e in questo quadro ci sono difficoltà e aspettative anche relative al mondo dello sport. In questi due mesi abbiamo lavorato giorno e notte per prendere le decisioni migliori possibile e assumerci le nostre responsabilità, nessuno di noi era preparato a questa emergenza”.

SERIE A.La riapertura deve essere graduale. I sondaggi vorrebbero che il calcio si fermasse qui. Io non sono una persona che si fa condizionare dai sondaggi, non decido sulla linea del sentimento comune. Sarebbe molto più facile dire di chiudere subito il campionato e la comunità scientifica sarebbe d’accordo. Portare avanti il mondo del calcio è una cosa importantissima per il nostro Paese, ma lo dobbiamo fare in sicurezza. Ricordate quando la Lega Serie A non si è fermata? Quante squadre sono andate in quarantena? La FIGC ha presentato un protocollo ed è stato preso in considerazione. Oggi siamo a fine aprile, non siamo in grado di sapere quale sarà l’evoluzione del virus, come verranno rispettate le regole, perciò non possiamo sapere quando il campionato riprenderà. Lo sapremo più avanti, quando avremo i dati dell’attuazione del protocollo, che ha dei costi elevati, come fa la Serie B? Non è vero che non c’è una piena coerenza con le parole del presidente Conte e le mie. Sono ridicole le affermazioni di un complotto contro la Serie A ed è ridicolo chi dice questa cosa. Lavoriamo per riprendere gli allenamenti dal 18 maggio, ma ciò non vuol dire che ripartiranno i campionati”.

VALORE.  “Possiamo fare ragionamenti sul calcio senza pregiudizi. Il calcio è un elemento importante per questo Paese, sia come elemento sociale, sia come elemento economico, ne sono pienamente consapevole. Grazie anche a tutto il business prodotto dal calcio viene finanziato gran parte del resto dello sport, perché quel miliardo e mezzo di euro che il calcio paga al fisco ogni anno contribuisce a creare il fondo che lo Stato mette a disposizione di tutte le Federazioni di tutte le discipline”

DATE INCERTE. “Abbiamo la necessità di valutare l’evoluzione e l’impatto dei provvedimenti sulla situazione nel Paese. Non è possibile prevedere cosa potrà accadere da qui a due mesi, dobbiamo capire di volta in volta. Da qui al 17 maggio dovremo valutare e capire se possiamo riaprire”.

 

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