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La stagione 85 86: riammesso in B per l’illecito sportivo del Padova il Cagliari finisce nel filone scommesse

Il presidente Moi sommerso dai debiti si dimette: Riva al suo posto. Ulivieri coinvolto con alcuni giocatori viene esonerato e Giagnoni salva la squadra sul campo

Riammesso in Serie B dopo la retrocessione, per solo grazie all’illecito sportivo che coinvolse il Padova, il presidente Fausto Moi intende far si che il Cagliari sia ambizioso e punti alla Serie A. Via Bellini, Lamagni, Quagliozzi, Piras, Conca, Crusco, D’Alessandro, Goletti, Loi, Marino, Minguzzi, Poli e Pusceddu, non vengono confermati. Ulivieri si trova così a dover ridisegnare un organico a sua disposizione totalmente nuovo, con gli arrivi di  Dore (al rientro per giocarsi finalmente le sue chance) rientrato nei ranghi rossoblù, Pappalardo, Bergamaschi, Bernardini, Casale, Davin, Giancamilli, Marchi, Montesano, Occhipinti, Pulga  (che nell’era Cellino nel 2011 ne diventa anche l’allenatore) e Vignoli. Purtroppo, solo Bernardini e Pulga si rivelarono di grande qualità in quella stagione.

LA COPPA ITALIA UN SEGNALE AMARO. Il pareggio per 0-0 con la Reggiana, il ko interno (0-1 con il Milan) unito al pesante 3-0 dall’Arezzo, non è certo l’avvio stagionale che ci si aspettava. L’uscita di scena dalla competizione sarà certificata dai successivi passi falsi contro l’Udinese per 2-1 (gol siglato da Casale) e lo scialbo 0-0 col Genoa. Dimenticata la Coppa Italia, il Cagliari si concentra sul campionato.  Il rigore di De Rosa regala la vittoria contro la Cremonese. Alla seconda giornata brutto 3-0 ad Ascoli, mentre alla terza è Bernardini a siglare l’1-0 al Genoa, la domenica successiva 0-0 casalingo con la Triestina. In trasferta la squadra barcolla: gioca, ma perde ancora, stavolta 2-0 a Pescara. Di fatto, da li inizia un momento difficile, che dura fino alla quattordicesima giornata, quando Branca fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi, siglando l’1-0 al Catania, ma che tengono il Cagliari ultimo in classifica con 10 punti.

Al girone d’andata la squadra chiude terzultima. Dopo il successo sugli etnei erano arrivati  in successione la vittoria per 1-0 a Bologna (rete di Montesano) il pareggio per 0-0 con l’Arezzo, il ko per 3-1 a Brescia (marcatore Casale), il 2-0 all’Empoli per l’autorete di Vertova e gol di De Rosa, e il 2-0 subito a Vicenza dal Lane Rossi di Giorgi.

MOI SI DIMETTE, RIVA DIVENTA PRESIDENTE. Piove sul bagnato. Infatti, oltre ad un campionato disastroso, la situazione societaria è pessima: conti in rosso, stipendi e debiti non pagati e concreto rischio di fallimento. Il presidente Moi alza bandiera bianca. Arrivano nuovi dirigenti che immettono dei capitali per consentire alla squadra di terminare la stagione. Gigi Riva viene eletto presidente. La seconda parte del campionato per i rossoblù riparte dallo 0-0 allo Zini con la Cremonese di Mondonico. Lo 0-2 con l’Ascoli certifica la difficoltà di quel campionato, anche con la sfortuna. In quella gara il Cagliari giocò bene e sbagliò un rigore con Bergamaschi. Il 4-1 in casa del Genoa (a segno Bernardini) segna l’esonero di Ulivieri e l’arrivo di Giagnoni per salvare la squadra dalla Serie C.

LA SALVEZZA SUL CAMPO TARGATA GIAGNONI. L’avventura dell’allenatore sardo di Olbia voluto da Riva, parte bene   A Trieste arriva un successo per 2-1, per le marcature di Montesano autore di una doppietta.  La sconfitta col Pescara per 1-0 e il successivo 0-0 sul terreno di gioco della Sambenedettese, portano in classifica appena un punto. Restano 13 gare per restare nella cadetteria: questo passa il convento, nonostante le premesse dell’estate erano ben diverse. La squadra segna poco e così si scende senza appello. Giagnoni punta forte su Gigi Piras, rimasto senza squadra (per decisione di Moi avvallata da Ulivieri) ma comunque sempre allenatosi con le giovanili rossoblù. Il suo rientro è fondamentale: il selargino classe 1954 contribuisce con il rigore segnato, al 2-0 con Bernardini al Cesena. La domenica dopo (Pulga e Bernardini) anche la Lazio subisce il 2-0. Piras sigla l’1-1 a Perugia e si ripete nel 3-0 sul Campobasso, chiudendo i giochi dopo le marcature di Bernardini e Montesano, Dopo lo scivolone per 2-1 a Monza (ancora Piras a segno) e ancora il selargino a siglare l’1-0 al Palermo, La salvezza è da conquistare perché in pochi punti ci sono ben nove squadre.

CLASSIFICA ANCORA RIVOLUZIONATA,  CAGLIARI GRAZIATO. Terrificante il 4-0 subito a Catanzaro in uno scontro diretto. Ma non si molla, anche se il 2-0 a Catania complica ulteriormente le cose a cinque giornate dalla fine. Ci pensa Piras a battere il Bologna, Bene anche lo 0-0 sul campo dell’Arezzo, che precede il 2-0 (Piras e Bernardini al Brescia) prima della sconfitta a Empoli per 2-0 e la vittoria nell’ultima giornata al Lane Rossi Vicenza, grazie a Piras.  Sul campo Cagliari salvo, ma in estate il nuovo filone sul calcio scommesse rivoluziona la classifica.

L’Ascoli va in Serie A da primo della classe, come Brescia e Lane Rossi Vicenza. Ma i veneti si videro cancellare il verdetto dopo 38 giornate di campionato. Non viene promossa neanche la Triestina sempre per illecito sportivo. Festeggia invece l’Empoli. In coda  il Perugia, già retrocesso in C1, viene ulteriormente declassato direttamente in C2.  Anche il Cagliari è coinvolto. In un primo momento la squadra è retrocessa in C1, come la Lazio). Poi si opta per una penalizzazione di cinque punti da scontare nel successivo campionato di B. Per la cronaca le gare incriminate sono contro il Perugia, relative alla stagione 1984-85. Coinvolti in primis il calciatore Chinellato e l’allenatore Ulivieri, per i quali arriverà una pluriennale squalifica, A Ulivieri squalifica ridotta a tre anni.

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