Il presidente della Lega Pro/Serie C intervenendo a Radio 24 ha parlato delle problematiche del calcio del periodo in difficoltà a causa del Coronavirus
“Una riflessione sul campionato e sul format dobbiamo farla. Dobbiamo essere aperti perché non ci troveremo nello stesso scenario con cui siamo entrati in questa crisi. Abbiamo un piano strategico e lo presenteremo il 4 maggio in assemblea”. Il presidente della Lega Pro/Serie C Francesco Ghirelli è stato ospite a Radio 24, dove ha parlato delle varie problematiche del calcio del periodo in difficoltà a causa del Coronavirus. A proposito della prossima fondamentale riunione sul campionato della terza serie, ha detto: “I punti fondamentali sono due, discontinuità e coraggio: dobbiamo chiudere la stagione della cultura dei fallimenti e ripartire in modo strutturale. Anche perché siamo un mondo dal grande impianto sociale, al limite del no profit”.
TRA PRESENTE E FUTURO. “Siamo stati la prima Lega che ha proiettato il lavoro sulla stagione 2020-21, in cui si prospetta una situazione pesantissima. Dobbiamo imparare ad ascoltare e a farlo in silenzio, cosa che prima del virus avevamo dimenticato – ha ricordato Ghirelli – Avrei voluto vedere non oggi ma ieri i giocatori in campo, ma la salute va al primo posto. Senza un vaccino o una cura, rischio zero non esiste: dovranno comunque sistemarlo, ma va applicato dalla Serie A a tutte le categorie, anche i Dilettanti. Il virus non fa distinzioni”. Sul protocollo medico da applicare al calcio in tutte le categorie, il numero uno della Serie C afferma: “La salute viene prima di tutto e il protocollo sanitario, al di là se dovranno sistemarlo, va applicato dalla Serie A a tutte le categorie dei Dilettanti, perché il virus non fa distinzioni, come ci ha dimostrato mettendoci tutti a casa.
Comunque questo protocollo – continua – ci crea una serie di problemi: dobbiamo applicarlo, altrimenti non c’è calcio, ma servono strutture mediche e qui non ci sono medici volontari. E le settimane del periodo chiuso per preservare il gruppo, la squadra? Andiamo in hotel? E i costi?”. Una Serie C a due volti, con C1 e C2? “Dobbiamo essere aperti – conclude Ghirelli – perché non ci troveremo nello scenario nuovo così come siamo entrati. Dobbiamo chiudere la stagione della cultura dei fallimenti e ripartire, poi vedremo in che modo e quanti campionati”.