
Il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss chiarisce alcuni aspetti sull’eventuale ripresa della stagione calcistica
Un parere autorevole che contribuisce al dibattito in corso. Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha parlato della possibile ripresa dei campionati di calcio.
“Durante il lockdown, è impensabile riprendere alcune attività”, spiega Rezza su calciomercato.com, “far ripartire il calcio ora è una decisione politica. Dal punto di vista tecnico, il calcio come altri sport implica un contatto diretto, quindi la necessità di controlli molto stretti su un numero di persone relativamente ampio, anche se non si discute che si gioca a porte chiuse. Da quanto ho capito, i controlli sarebbero a carico delle società. Non ho letto il protocollo Figc, non posso dare una opinione in merito, ho solo sentito parlare di un tampone ogni quattro giorni o qualcosa del genere. I giocatori dovrebbero stare isolati rispetto alla comunità e alla famiglia, tutta una serie di norme per ridurre al minimo il rischio di contagio. È una decisione molto difficile da prendere, non mi sembra che ci siano le condizioni per un rischio zero, ma nessuno attività che riprenda è a rischio zero. In questo caso il distanziamento sociale mi sembra scarsamente applicabile. Facendo una analisi dei costi e dei benefici si possono prendere decisioni, ma non sta a noi decidere“.
