Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista rossoblù ha parlato di come sta affrontando la quarantena dopo la positività al Coronavirus
LOCKDOWN. “Qui a Genova non ho neppure la mia compagna e mia figlia. All’inizio per lei era divertente vedere papà su Facetime, ora il giochino non funziona più”. Spiega così il suo stato d’animo Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria con un passato importante in rossoblù e attuale leader della nazionale svedese. “La prima settimana è passata bene, poi è diventato triste – dice a La Gazzetta dello Sport – Ci siamo scritti tanto sulla chat, lo facciamo ancora, ma è normale che la frequenza sia diminuita. Anche con i miei genitori, in quarantena in Svezia, i contatti sono calati“.
IL MISTER. Poi su Claudio Ranieri, l’allenatore che ha risvegliato la sua Sampdoria e che Ekdal aveva già apprezzato in giovanissima età alla Juventus: “Quando arrivai in bianconero ero giovane, ma mi parlava spesso, non dialogava soltanto con i titolari. Anche negli ultimi tempi mi ha chiamato più volte, e lo ha fatto pure con i compagni. Abbiamo un rapporto che va oltre quello tecnico-giocatore“.