
Il vice presidente dell’Assoagenti europea ha una posizione netta sul tema: “I miei assistiti daranno il loro contributo ma quando la situazione sarà chiara”
Il vice presidente dell’Assoagenti Europa nonchè noto agente FIFA, Giovanni Branchini, ha detto la sua sul tema Covid-19 ai microfoni de L’Unione Sarda.
STABILIAMO I DANNI REALI. “È una voce importante e tutti, calciatori e agenti, siamo consapevoli del danno economico che verrà provocato dall’emergenza Coronavirus. Ma prima vanno stabiliti i danni reali. Davanti alla decisione delle società di congelare i pagamenti, i calciatori non rispondono con la messa in mora e la risoluzione del contratto. Nessuna pressione. I calciatori vogliono fare la loro parte, ma non il capro espiatorio. Per esempio, a quanto rinunciano i dirigenti con stipendi altissimi?“.
BENE LA FIFA. “È stata la mia prima battaglia. Fifa e Uefa hanno ricchezze enormi accumulate da decenni e, come ogni buon governo, devono intervenire per primi. E poi c’è la FifPro (l’Associazione mondiale dei calciatori professionisti) che da anni commercializza i diritti dei calciatori con i videogame, un business che frutta tantissimi soldi. Sono contento che la Fifa sia scesa in campo“.
OLTRE IL 30 GIUGNO. “La crisi attuale non permette di rispettare quella scadenza. I bilanci vengono sanati cedendo calciatori e ora è impossibile farlo perché la situazione non permette operazioni di mercato“.
I MIEI ASSISTITI. “Noi abbiamo parlato con i nostri calciatori e tutti sono disposti a dare un aiuto, sia formalmente che concretamente. Quando però la situazione sarà chiara. Oggi non c’è certezza su campionati, negoziazioni con broadcaster e sponsor. L’unica certezza è quella degli incassi azzerati”
PAVOLETTI. “Nessun problema. Col Cagliari è tutto a posto, non c’è nulla da discutere”.
