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La stagione 1973/1974: continua la fase calante, si prova a ringiovanire la rosa

Prosegue il nostro cammino che ci porterà a toccare tutte le tappe più importanti dei cento anni della storia rossoblù. Cagliari nel limbo, cambiano presidente e allenatore

Probabilmente inevitabile. Dopo il periodo d’oro, prosegue la parabola discendente del Cagliari, incapace di mantenere quei picchi di eccellenza raggiunti nel magico periodo culminato poi col sogno tricolore. Mancano le risorse economiche, e alcuni campioni iniziano a sentire il peso dell’anagrafe.

VIA AL RINGIOVANIMENTO. Una delle mosse della società è quella di provare a sostituire gradualmente i migliori elementi non più giovanissimi, o che comunque sono costretti a lasciare la Sardegna. Operazione non facile, soprattutto per la mancanza di esperienza dei nuovi arrivati. Rispetto alla precedente stagione, i cambiamenti sono diversi: vanno via Domenghini, Cera e Martiradonna. Quest’ultimo, giunto a 35 anni, appende le scarpette al chiodo. Gli arrivi: Marchesi e Nobili dall’Avellino, Valeri dalla Torres, Butti dal Bari, il ritorno di Cesare Poli. C’è spazio anche per due giovani di belle speranze: Piras e Quagliozzi.

NUOVO ALLENATORE E NUOVO PRESIDENTE. Cambiano anche i cosiddetti uomini al comando: il nuovo presidente rossoblù è ora Andrea Arrica in persona, che chiude così la breve parentesi Marras.

IL CAMPIONATO. Si riprende come si era terminato a maggio, cioè male. Il Cagliari esce infatti dalla Coppa Italia, chiudendo ultimo nel girone dopo il magro bottino di un pareggio e tre sconfitte. L’avvio in campionato non è dei migliori, con zero vittorie dopo nove gare. Il primo successo però è di quelli che fanno rumore: a cadere al Sant’Elia è proprio la Juventus campione d’Italia e, in quel momento, prima in classifica. Al giro di boa i rossoblù mantengono la media di un punto a partita, e alla fine riescono a raggiungere il decimo posto in classifica senza troppi sussulti, ma confermando quello che era l’obiettivo di inizio stagione, ovvero una salvezza tranquilla. Troppi valori sotto la media per mantenere i livelli degli anni precedenti, anche se l’apporto di Gigi Riva è stato ancora una volta determinante grazie alle sue 15 reti realizzate.

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