Intervistato da TuttoC, il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti evidenzia la situazione difficile in un mondo che conta tanti tesserati e svariati club
C’è il calcio d’orato della Serie A in Italia, dei vari campionati in Europa e nel mondo, ma anche l’altro calcio. Intervistato da Tuttoc.com il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia ha parlato della difficile situazione della categoria ai tempi dell’emergenza Coronavirus: “I dilettanti rappresentano il 98% del calcio italiano, sono il tessuto sociale oltreché sportivo del Paese, il nostro movimento – ricorda il numero uno del calcio dilettantistico in Italia – è fatto di grandi piazzi come in Serie D, ma anche di piccoli paesi. E per questo il problema ha per noi dimensioni enormi e per trovare soluzioni servono interventi importanti da parte delle istituzioni. Con la FIGC abbiamo istituito un tavolo con l’obiettivo di trovare le risposte necessarie per fronteggiare la crisi di liquidità nel breve periodo, poi ci saranno delle iniziative della stessa Federazione per attuale altre misure”.
SPERARE DI ESSERCI ANCORA. “Per quanto riguarda i dilettanti può farlo varando misure importanti a sostegno dell’attività, le dodicimila società della LND contribuiscono non solo economicamente, ma anche e soprattutto socialmente al benessere del Paese, rappresentando un baluardo alle cattive abitudini, offrendo a oltre 1 milione di praticanti, la sana occupazione del tempo libero attraverso lo sport. Da una nostra analisi, presentata alla FIGC, riteniamo credibile che si possa arrivare a un 30% i società in meno e sarebbe una catastrofe sotto ogni punto di vista”.