Il sindaco di Cagliari, al centro delle polemiche per la campagna choc rivolta ai trasgressori delle misure restrittive, spiega la situazione in città
NON ABBASSARE LA GUARDIA. “Capisco che quei manifesti siano un cazzotto sullo stomaco, ma meglio mostrare la realtà per quella che è”. Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha spiegato oggi con un video messaggio il perché della scelta di una campagna di sensibilizzazione così aggressiva. Il primo cittadino è in fatti al centro di numerose polemiche per le frasi forti affisse in diversi punti della città, ma non ci sta a passare per insensibile: “Ci sono ancora tanti irresponsabili. Ho dati che la maggior parte delle persone non ha. Sul traffico di passeggeri nelle linee di trasporto pubblico ci sono numeri preoccupanti, anche in orari in cui non si esce per andare a lavorare, tra le 11 del mattino e le 16 di sera”.
NUMERI. “Nonostante sia tutto chiuso e lavorino solo le attività essenziali, a Cagliari entrano ancora 57mila macchine – spiega Truzzu – di norma ne entrano circa 166mila al giorno. Poi ci sono tutte quelle dei cagliaritani. Tanti nel fine settimana vanno a mangiare dai propri genitori, organizzano picchettate. Non mi fa piacere dire certe cose e mi dispiace che qualcuno si sia sentito urtato, ma tutti all’inizio abbiamo sottovalutato la cosa. Io per primo me ne scuso. Adesso però serve unità e responsabilità”.
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