Quest’oggi parliamo del tecnico uruguaiano che succedette a Bruno Giorgi nell’estate del 1996. Poche partite prima dell’esonero, nonostante il grande impegno
Massimo Cellino, dopo la separazione con il tecnico pavese, pensa di ripetere i fasti della gestione Tabarez ingaggiando il suo “secondo” sulla panchina dell’Uruguay.
Gregorio Perez arriva a Cagliari con grandissimo entusiasmo e tanta signorilità. Assieme allo stesso presidente ed al nuovo direttore sportivo Lionello Manfredonia, iniziano a girare l’Europa, o meglio l’Euro 1996 e pescano il portiere Marco Pascolo ed il difensore Ramon Vega, giusto per citarne due.
La squadra sembra buona e parte bene con una vittoria ai danni dell’Atalanta: 2-0 e le reti di Pancaro e Muzzi. La domenica successiva i rossoblù vengono sconfitti dalla Juventus, ma la superiorità dei bianconeri non è assolutamente così netta.
Ma nelle successive quattro partite arriva soltanto un punto in casa del modesto Verona e ben tre sconfitte contro Udinese, Parma e Lazio.
Cellino capisce che il tecnico uruguaiano non si è calato nella realtà italiana e decide di esonerarlo. Commovente l’intervista che lo stesso Perez rilascerà ai microfoni di Videolina il giorno seguente: “Ho fiducia che questa squadra composta da bravi giocatori e uomini andrà avanti”.