Dal 1930 al 1939: prosegue il nostro cammino che ci porterà a toccare tutte le tappe più importanti dei cento anni della storia rossoblù. Il primo torneo ufficiale e il fallimento
Il Cagliari continua a crescere, e dopo le prime gare ufficiali, arriva anche il primo torneo interregionale. Nel 1930, la squadra rossoblù si iscrive alla Divisione Meridionale, nel girone umbro-laziale. La squadra raggiunge le finali, ma perde contro Lecce, Palermo e Foggia, conquistando poi il 5° posto. Al termine di quell’esperienza, arriva un nuovo tecnico: si tratta di Ernest Erbstein, ungherese, ma in Italia già da diversi anni: sarà l’artefice del primo vero successo del Cagliari, con la vittoria del girone F di Prima Divisione e l’accesso, per la prima volta, al campionato di Serie B.
I PRIMI GUAI. Non tutto però procede secondo i programmi, e a causa della mancanza di risorse la società è costretta a cedere le pedine migliori, tra cui anche il tecnico ungherese. Cambia pure il presidente: viene eletto Aldo Pacca, ma la società, dopo continui problemi, fallisce. Nel 1935, il Cagliari retrocede in Serie C e la società è costretta a sciogliersi a causa dei molti debiti accumulati. Da quelle ceneri nasce l’Unione Sportiva Cagliari: si riparte dal Campionato regionale sardo.
SI RIPARTE. Nel 1937 il club si iscrive al campionato di Serie C, ma le cose non vanno per niente bene: per poco non arriva una nuova retrocessione. Nel 1938, il presidente di allora, Mario Benditelli, richiama Winkler alla guida tecnica e riesce a trascinare i rossoblù al raggiungimento del quinto posto finale. Nel 1939 il nuovo addio di Winkler, ma grazie al tecnico-giocatore Mariolino Congiu, la squadra si piazza al sesto posto. Tutto ciò, prima che la Seconda guerra mondiale fermi i campionati di calcio.
Nel frattempo, il presidente Banditelli abbandona la società. L’attività sportiva va avanti, ma solo con tornei regionali.