La compagine rossonera è la più titolata del nostro calcio a livello internazionale: un’avventura ricca di successi e fuoriclasse
1899. Il Milan Football and Cricket Club nacque il 18 dicembre 1899, per iniziativa di un gruppo misto di appassionati italiani ed inglesi. Uno dei cofondatori, Herbert Kilpin, viene considerato il primo mito del club di cui fu giocatore e contemporaneamente allenatore. Già nel 1901 il primo titolo di campione d’Italia, interrompendo l’infinita striscia vincente del Genoa, affermazione ripetuta nel 1906 e 1907. Nel 1926 venne costruito quello che è tuttora lo stadio rossonero, San Siro, che dal 1947 condivide con i “cugini” dell’Inter. Il Milan deve aspettare il 1951 per tornare alla vittoria del massimo campionato, trascinato dalle imprese del celebre trio svedese Gre-No-Li (Gren-Nordahl-Liedholm). Proprio Gunnar Nordahl, formidabile cannoniere fisicamente straripante, è il bomber di sempre con 221 reti ufficiali in appena 7 stagioni e mezza.
GOLDEN BOY. All’alba degli anni Sessanta arriva in maglia rossonera un giovanissimo talento alessandrino, destinato a scrivere la storia del calcio italiano: Gianni Rivera (primo italiano Pallone d’Oro nel 1969). Il numero 10 guiderà la squadra a tanti successi, in Italia e all’estero, fino allo scudetto della stella ’79. Arrivano gli anni più bui della storia rossonera, dovuti a due retrocessioni tra il 1980 e il 1982 prima per il Totonero e poi per un campionato fallimentare.
BERLUSCONI. La grande rivoluzione al Milan arriva con l’avvento di Silvio Berlusconi nel 1986: il magnate della televisione privata conduce la squadra all’epoca dorata della storia rossonera, grazie a protagonisti come Sacchi, Baresi, Maldini, gli olandesi Gullit-Rijkaard-van Basten (foto) e tanti altri campioni. Dopo Sacchi spetta a Capello proseguire la tradizione vincente in Italia e in Europa, poi via via fino a Carlo Ancelotti. Berlusconi e il braccio destro Galliani lasciano il timone nel 2017, chiudendo una lunghissima epoca. Non a caso, il passaggio a nuova proprietà – non italiana – coincide con una mancata ripresa del Milan ai vertici del calcio nostrano. Investimenti e ingaggi che non portano i risultati attesi, delusioni in campo e in panchina. In questa stagione è naufragato il progetto Giampaolo, sostituito da Pioli a ottobre.