Il giovane attaccante nordcoreano esce definitivamente dall’orbita rossoblù: la Juventus lo ha riscattato e ceduto. Sembra passato un secolo da quel pomeriggio al Sant’Elia in cui cercò di parlare ai media cagliaritani
GOL. Era il 9 aprile 2017. Il Cagliari di Rastelli aveva appena perso al Sant’Elia contro il Torino (2-3). Ma, nella sconfitta, l’ambiente rossoblù aveva avuto modo di festeggiare comunque: il giovane attaccante nordcoreano Han Kwang-Song, appena diciottenne, aveva realizzato di testa il suo primo gol in Serie A al debutto al Sant’Elia. Una deviazione aerea su traversone da sinistra e palla in rete. Sarebbe rimasta l’unica segnatura nel massimo campionato italiano. Ma quel giorno nessuno poteva immaginare cosa avrebbe riservato il futuro al ragazzo, il quale suscitò grande entusiasmo e simpatia.
TENEREZZA. Poi, in sala stampa, la sorpresa. Han si presentò davanti ai cronisti: timido, impacciato, forse un po’ impaurito. E ti credo… se non parli italiano né inglese, come interagire con i giornalisti? Si trovò una modalità alternativa, in cui il giovane cercò di farsi capire quasi a monosillabi rispondendo a un paio di semplici domande. Il risultato fu questo: “Sono molto felice per il mio gol. Ho abbracciato subito Bruno Alves? Nessun motivo particolare, è stato solo il primo che ho incontrato. Ringrazio Mister Rastelli“.