Domani il Cagliari incontrerà Filippo Romagna, difensore sbarcato in Sardegna nel 2017, ed autore di diverse buona prestazioni prima di essere inspiegabilmente ceduto
Quando arrivò a Cagliari il 28 luglio del 2017 nello scambio che portò Dario Del Fabro alla Juventus, furono in parecchi a storcere il naso, ma…in casa bianconera.
Di Filippo Romagna in tanti, forse tutti, da allenatori ad operatori di mercato, ne parlavano benissimo, come di un vero e proprio talento. Già capitano della formazione primavera della Vecchia Signora, e nel suo palmares già un secondo posto all’Europeo under 19, e sempre con la fascia attorno al braccio.
Insomma, un ragazzo che già eccelleva in personalità. Massimo Rastelli sapeva di avere in rosa un elemento importante e non impiega tanto a lanciarlo. Il battesimo da titolare al San Paolo di Napoli è di fuoco: la squadra viene travolta per 3-0, ma lui risponde presente.
Il tecnico di Torre del Greco viene esonerato, ed arriva Diego Lopez. El Jefe, da buon ex difensore, si rivolge proprio a Romagna per la sua difesa a tre. I risultati sono i medesimi: buona personalità, reattività e nessuna paura dell’avversario. Chiude la stagione con 23 presenze, l’invidiabile score di ZERO ammonizioni rimediate e la convocazione in nazionale under 21.
Il Cagliari sembrava aver trovato un difensore sulla quale puntare per il futuro, considerate le età non più verdissime di Ceppitelli e Pisacane. Ma la stagione successiva, con Rolando Maran, qualcosa sembra non andare per il verso giusto: l’arrivo di Ragnar Klavan e la prepotente “conferma” sul campo di Fabio Pisacane sembrano levargli spazio vitale.
Arrivano le prime voci di cessione, ovviamente non gradite alla piazza per via del suo buon rendimento. La stagione termina quasi in sordina e sole 18 presenze nel carniere.
Poche, troppo poche per un ragazzo che in altre compagini potrebbe già recitare un ruolo da protagonista assoluto. E difatti il 2 settembre del 2019 arriva il Sassuolo a prenderlo, richiesto dallo stesso De Zerbi. Qui, dopo qualche difficoltà iniziale, pare aver trovato stabilità della maglia da titolare e con risultati positivi.
A soli 22 anni si prepara per il grande salto, lasciando al Cagliari il rammarico di averlo lasciato partire, forse troppo presto.