Il direttore sportivo rossoblù racconta gli acquisti di questa estate: “Nainggolan è un superattico, ora è al top”
Il direttore sportivo del Cagliari, Marcello Carli, si è sbizzarrito e ha raccontato i colpi di questa estate in una intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport.
MARKO ROG. “Rog non è arrivato per merito di Carli o per demerito di un altro, faccio un esempio. Rog è arrivato perché stavo marcando Ramadani dallo scorso gennaio, il ragazzo voleva andare all’estero, Sarri e il suo vice dell’epoca Calzona me ne avevano parlato benissimo. L’adattamento è stato perfetto, Rog cresce, ma vedrete“.
POI IL NINJA. “Nainggolan è il superattico, ha due famiglie: la sua e il Cagliari. Non ci abbiamo pensato un secondo, all’inizio non stava benissimo per un problema al polpaccio. La forza fisica per lui è essenziale per sprigionare la sua indiscutibile tecnica. Ora è al top“.
NANDEZ OPPORTUNITA. “Una trattativa infinita, Giulini letteralmente innamorato di lui dal punto di vista calcistico. Mancava sempre un centimetro per arrivare al traguardo, poi si è sbloccato tutto, il ragazzo aveva salutato il Boca“.
OPERAZIONE SIMEONE. “Quella è stata una bella volata. Volevamo lui o Defrel con Pavoletti in organico. Poi Leonardo s’è fatto male e siamo andati dritti sul Cholito. La Samp era davanti, ma devo dire che Maran è stato convincente. E la Fiorentina spettacolare perchè avevano chiuso con Ferrero, tuttavia lasciarono a Giovanni l’ultima parola. Ma a queste condizioni, atipiche: se il Cagliari l’avesse spuntata, non avrebbe dovuto scucire un euro in più. Credimi, non capita tutti i giorni. Joe Barone e Pradè sono stati straordinari e in quel momento ho capito che la nuova proprietà della Fiorentina ha gli uomini giusti per un progetto trasparente e vincente“.
IL RIMPIANTO. “Uno, soltanto uno. Levan Mchedlidze, scoperto in Georgia quando aveva 16 anni. Per me sarebbe diventato un attaccante fantastico, se non avesse avuto tutti quegli infortuni”.
MARAN. “Il mister è talmente bravo, con uno staff invidiabile, che ho soltanto una paura: che me lo portino via. Quindi, profilo basso“.