Le parole del portiere del Cagliari, che prosegue nel suo percorso riabilitativo alla spalla. La tensione nel vivere le gare in tv e la voglia matta di tornare in campo
La caduta a terra, il braccio che non rispondeva più, la consapevolezza che qualcosa non andava bene. Alessio Cragno ripercorre i momenti del suo infortunio alla spalla, facendo il punto della situazione con la voglia di ritornare in campo il prima possibile.
“Quando sono caduto sulla spalla mi sono reso subito conto che qualcosa non andava”, spiega Cragno, “non avevo più la sensibilità al braccio. Mi sono appoggiato sul gomito per rialzarmi ma è scivolato e mi sono fatto male. La fisioterapia a Roma è andata bene, con i carichi di lavoro che crescevano gradualmente. A Villa Stuart sono rimasto un mese e l’operazione col prof. Castagna si è resa necessaria perché avevo altre cose da sistemare alla spalla. Diciamo che ho fatto una sorta di tagliando. Ora ho tanta voglia di tornare in campo, Cagliari è casa mia e non vedo l’ora di vivermela, rivedere i miei compagni e stare nello spogliatoio con loro. Pensavo che i tempi di recupero fossero più corti, ma durante la riabilitazione bisogna stare attenti nel recupero di tutte le parti”.
“La squadra? sta andando benissimo, e questo mi aiuta molto a viverla in lontananza. Due anni fa sono stato fuori un mese ma le cose stavano andando male e io l’ho vissuta peggio. Davanti alla televisione la vivo in silenzio, commentando ogni tanto. Sono sincero, è veramente dura viverla da fuori. Non vedo l’ora di rientrare”.