L’ex presidente del Cagliari Calcio si è confessato ai microfoni de L’Unione Sarda: “Prima della partita sarò in barca con pochi amici”
Massimo Cellino, sempre in esclusiva ai microfoni de L’Unione Sarda, ha parlato anche del suo presente e di quello del Cagliari.
IL CAGLIARI OGGI. “Giulini sta facendo un buon lavoro, davvero. Tra i presidenti in Italia è uno dei migliori. Poi si può scherzare, sottolineare che siamo diametralmente opposti. Ma è giusto dirlo per onestà e rispetto dei ruoli: miglior presidente il Cagliari non poteva trovare“.
CELLINO ORA. “Oggi sono più equilibrato e meno passionale. Prima era diverso. Cagliari era la mia città, la mia vita. E mi sentivo responsabile di un intero popolo. Era quasi una missione”.
PRESIDENTE ROCK. “Ho chitarre ovunque, ma non suono più da un pezzo. Non ho più testa e gli amici per farlo”.
NAINGGOLAN. “Quando quest’estate l’ho visto giocare a calcetto all’Ossigeno ero certo sarebbe tornato“.
BALOTELLI. “L’idea di venire a Brescia nasce da lui. Io mai avrei pensato di poter aspirare a un giocatore così forte ancora giovane. Ha deciso di seguire il cuore e non la testa”.
IL CENTENARIO. “Lo ammetto, ci sarei voluto essere io. Non so quanto possa essere grande la fetta, ma sentirsi dire che sono stato il più grande presidente del Cagliari da Andrea Arrica e Mariano Delogu, che ora purtroppo non ci sono più, già mi gratifica. Forse hanno esagerato, ma detto da loro, fa un certo effetto“.
I SUOI EX CALCIATORI. “Ceppelini fu un flop mentre Eriksson un rimpianto. Devastante, un fenomeno, tradito da due crociati. Ma anche Thiago Ribeiro fu gestito male e Larrivey è stato il più sfortunato“.
