Al termine dell’allenamento mattutino nel ritiro in Val di Pejo è stato Alessio Cragno, nel consueto incontro con la stampa, a parlare in casa Cagliari
Un contratto firmato fino al 30 giugno 2024, ,la forte voglia di giocare nel Cagliari e la famiglia. Questi i temi trattati in conferenza stampa da Alessio Cragno. Il portiere, arrivato nel 2014, non ha avuto alcuna fatica ad affermare con forza il suo legame con il club rossoblù. “La stagione iniziale è stata pesante, per vari motivi – dice nelle parole riportate da Tuttomercatoweb – ma sapevo di non essere un brocco allora, come di non essere un fenomeno ora. La scelta di andar via in prestito è stata un rischio, dato che il Lanciano non era messo benissimo in classifica e il Benevento era una neopromossa: abbiamo fatto quelle scelte e sono contento. Da quando sono tornato al Cagliari non ho mai pensato di andare via”.
NAZIONALE. “Sono contento di come è andata la scorsa stagione con la squadra. Sono anche riuscito a raggiungere l’obiettivo della Nazionale. Però ormai fa parte del passato e dobbiamo pensare alla prossima. Scalzare Donnarumma in Nazionale? Onestamente non lo so, ma già essere all’interno del gruppo per me è un obiettivo raggiunto, vedremo poi cosa deciderà Mancini“.
CENTENARIO E NON SOLO: “Più che per me, quella che stiamo per iniziare è una stagione importante per il Cagliari si vivrà il Centenario, la ricorrenza dello scudetto 50 anni fa e per questo dobbiamo provare ad alzare l’asticella. L’obiettivo è questo: far bene con il Cagliari, poi a giugno se dovesse arrivare anche la convocazione in nazionale, sarebbe ancora meglio. Non ho un segreto particolare, ma la grande voglia di continuare a lavorare, lasciando perdere i complimenti che arrivavano, senza lasciarsi distrarre da ciò che arriva da fuori”.
“La continuità dipende molto dal lavoro in allenamento durante la settimana: poi, ovviamente c’è anche la possibilità dell’errore e si può sempre sbagliare, ma quando ci si allena bene è tutto più semplice. Non sto a guardare i record, continuo ad allenarmi ma le scelte non le faccio io. Il rapporto con Rafael e Aresti è ottimo. Sarei stato felice per loro se avessero giocato al mio posto”.
SARDEGNA E BARELLA. “Sono innamorato della Sardegna perché si sta bene, perché la gente ti dà il cuore e penso di essermi meritato la loro fiducia. Nicolò? Abitavamo nello stesso palazzo, entrambi abbiamo un cane e soprattutto nel finale di stagione ci siamo frequentati molto. Ci vediamo anche in Nazionale, posso dire che abbiamo proprio un bel rapporto“.