Intervistato da L’Unione Sarda, l’ex attaccante del Cagliari ha parlato a proposito del caso Kean ricordando anche i casi di discriminazione territoriale subiti dai sardi
NO AL RAZZISMO. Sul caso dei buu nei confronti dell’attaccante juventino Moise Kean è intervenuto l’ex capitano rossoblù Gigi Piras, che si è dissociato da certi episodi discriminatori ma ricorda ciò che subiva la sua squadra ai tempi in cui calcava i campi di gioco: “Vorrei vedere un calcio dove un giocatore può esultare come meglio crede. Kean è giovane, il pubblico ha cercato di scoraggiarlo, ma lui ha gonfiato il petto. Tutto è partito da lì, i fischi erano per la Juve durante tutta la partita, il colore della pelle non c’entra. Quando andavamo a giocare a Torino ci chiamavano pecorai, sardignoli e banditi. Noi ci ridevamo sopra”.
DALLA FIGC. Anche il presidente della Figc sarda Gianni Cadoni allontana le accuse di razzismo mosse dall’opinione pubblica verso la tifoseria sarda: “Credo si stia sbagliando ragionamento in questo caso specifico – ha detto a L’Unione Sarda – Non mi sembra ci sia razzismo: Cagliari non ha tifosi di quella risma. La curva ha risposto a un’esultanza sbagliata”.