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Nazionale sarda, Mereu: “Far conoscere la Sardegna attraverso il calcio. E su Barella…”

Mister Bernardo Mereu illustra il progetto della Nazionale Sarda: “Ecco quali sono gli obiettivi, non facciamo politica. Barella? Non vogliamo essere fonte di disturbo…”

UNA REALTÀ. La Nazionale sarda è ormai una realtà: desiderata da molti negli anni, alla ricerca di uno spirito identitario che trovasse applicazione anche nel calcio; discussa da altri come entità senza un reale scopo o una vera rappresentanza. Ma, come ha annunciato la Confederation of Independent Football Associations qualche settimana fa, accettando le richieste di alcuni pionieri della rappresentativa isolana, la Sardegna potrà ora prendere parte agli eventi ufficiali per selezioni non affiliate a FIFA e UEFA.

PARLA MEREU. Poco dopo l’annuncio, Bernardo Mereu è stato identificato per guidare la selezione dei Quattro mori, che verrà presentata lunedì in un evento al Teatro Massimo. Ecco le sue parole rilasciate a Tuttomercatoweb.

LA NAZIONALE SARDA. “L’obiettivo è portare la cultura della propria regione attraverso il calcio e ci sarà l’opportunità con gli Europei CONIFA del prossimo anno. Questa nazionale dovrà nascere sulla volontà dei calciatori di venire e sul benestare delle società di appartenenza“.

IL CASO PADANIA.La Padania è un’entità diversa. La Sardegna ha i connotati ben delineati di un popolo, quello sardo. Siamo forieri di cultura e tradizioni che ci caratterizzano come popolo. Noi non facciamo politica. Non ne vogliamo fare. Siamo un popolo che riconosce il calcio come veicolo per far conoscere al mondo la propria cultura, le proprie peculiarità, le varie sfaccettature“.

PROSPETTIVE. C’è per esempio la nazionale delle Far Oer, che di fatto non sono uno stato sovrano… “In futuro non si sa. Ciò che conta ora è che vogliamo dare un valore forte alla nostra terra e farla conoscere attraverso il calcio“.

BARELLA. Ancora non ci siamo sentiti con Barella, che, tuttavia, rappresenta uno dei giocatori più importanti della Nazionale italiana e spero diventi un pilastro in azzurro. Ci sono equilibri e valori da rispettare e la selezione sarda non vuole creare alcuna forma di disturbo“.

CALCIO SARDO.Il Cagliari sta lavorando molto bene. A livello giovanile ha implementato e creato delle squadre che fanno i campionati nazionali con successo. Ha implementato il numero di tecnici puntando sulla qualità. Si è creata una bella sinergia con l’Olbia che aiuta la crescita dei giovani giocatori attraverso la Serie C. E poi, oltre Scuola Calcio del Cagliari, c’è la Cagliari Football Academy con oltre 50 società affiliate in Sardegna e nella Penisola: un progetto che coinvolge circa 5.000 bambini tra 6 e i 12 anni e che, con i suoi corsi di formazione, punta a educare gli istruttori per far crescere il calcio giovanile”.

IL CAGLIARI COME L’ATHLETIC BILBAO?Quel che è certo è che si sta investendo sulla Sardegna. Per la proprietà, innamorata di questa terra, veder emergere dei giovani sardi è sicuramente motivo di grande orgoglio”.

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