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Balata (Lega B): “Cagliari società solida con ottima programmazione”

Il Presidente della Lega B, Mauro Balata, e le sue origini sarde: “Nel mio cuore c’è il Cagliari, appena posso torno in Sardegna”.

MAURO BALATA. Sardo di Calangianus, anche se romano d’adozione. Mauro Balata, presidente della Lega B, ieri ha ricevuto la notizia che aspettava dal Consiglio di Stato: la serie cadetta resta a 19 squadre. Sospeso in via cautelare, dunque, il pronunciamento del Tar del Lazio, che mercoledì aveva accolto le istanze della Pro Vercelli e del Novara.

Intervistato da L’Unione Sarda, ha parlato dell’attualità della Serie B e del calcio italiano, ma anche dei suoi rapporti con la Sardegna e il Cagliari.

CAOS B.L’ordinanza del Tar ci aveva lasciato basiti. La decisione cautelare con cui il Consiglio di Stato l’ha cancellata ha stabilito che bisogna tutelare la sicurezza e la continuità del campionato e che il ripescaggio non è un diritto. Il Consiglio di Stato dovrà riunirsi il 16 novembre per confermare questa decisione, ma siamo soddisfatti. Perché la Serie B a 19 squadre? Me lo hanno chiesto le mie associate, perché la riforma dei campionati doveva partire da anni e nessuno l’ha fatta, causando molti fallimenti, 146 negli ultimi 15 anni“.

CALCIO ITALIANO.La Giustizia sportiva va riformata. Se non fossimo partiti ad agosto, saremmo ancora ad aspettare ricorsi e controricorsi per conoscere le ripescate, privando 19 società che hanno conquistato la B sul campo di iniziare il campionato. La Serie B è il campionato degli italiani. Lo dicono i numeri, quest’anno rappresentiamo il 74% di italiani. Dirò di più: siamo il campionato dei giovani, visto che gli Under 21 sono il 31% e il 22% ha il passaporto italiano. I rapporti con la Serie A sono cambiati. Sin dall’inizio ho cercato il dialogo e l’ho trovato, un dialogo imprescindibile con chi rappresenta la locomotiva del calcio. Dobbiamo essere una famiglia, dove ognuno fa la sua parte. La nostra è valorizzare giovani italiani che poi vanno a giocare in A”.

CAGLIARI E SARDEGNA.Nel mio cuore c’è e c’è sempre stata la storica società isolana. È un club solido che ha fatto una programmazione seria. Appena posso torno in Sardegna, per ritrovare amici storici come Toto Casula a Cagliari e Gianni Usai a Santa Teresa, profumi e tradizioni della mia terra”.

CALCIO SARDO.Mi auguro che presto si sviluppino altre squadre professionistiche, oltre alle tre già presenti. Il calcio nella nostra Isola ha una grande tradizione, grazie anche alla presenza di imprenditori seri con buone idee. Il limite è sempre la continuità territoriale, su cui dovrebbero intervenire le autorità politiche ma anche sportive. Spero che si abbia coraggio e si usino quelle che sono le nostre caratteristiche per emergere: ostinatezza e coerenza. Sono anni decisivi, di cambiamento anche nello sport. I valori torneranno a recitare un ruolo fondamentale“.

L’ELEZIONE DI GRAVINA. “Abbiamo deciso, con l’unitarietà che contraddistingue la Lega da circa un anno a questa parte, di essere al fianco di Gabriele Gravina nel momento in cui terrà fede agli impegni, manterrà la sua posizione di massimo rappresentante del calcio italiano, di custode dei suoi valori, di promotore delle riforme“.

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