Il Corriere dello Sport prende spunto dal ritorno della Nazionale a Bologna per ricordare il poeta e regista cinematografico, grande appassionato e praticante fino alla morte prematura
PASSIONE. Pier Paolo Pasolini, nato a Bologna nel 1922, è stato uno dei poeti e uomini di cinema più rappresentativi del secondo Novecento in Italia. Un uomo con il calcio nel sangue, coltivato negli anni della giovinezza in Friuli e poi a Roma. Se avesse fatto un’altra professione, diceva, sarebbe stato un calciatore. Di ruolo mezzala. Tifoso del Bologna, seguì i tempi d’oro degli anni Trenta, con Biavati, Andreolo e Sansone tra i fuoriclasse in campo.
POESIA. Nelle sue interviste, Pasolini parlò sovente del pallone. Nel 1965 realizzò inoltre un film-intervista con i calciatori del Bologna come protagonisti. Nel 1971, all’interno di un articolo su “Il Giorno”, provò a mettere il calcio tra prosa e poesia. Parlò anche di Gigi Riva, all’epoca ancora il più grande attaccante in circolazione: “Riva gioca un calcio in poesia. Egli è un ‘poeta realista’ “. L’intellettuale bolognese fu tra i fondatori delle Nazionali Attori e Cantanti.