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Società, allenatore, tifosi e giocatori esperti le certezze della stagione

Maran, gli oltre diecimila abbonati alla Sardegna Arena, Srna, Bradaric e Klavan, punti cardine anche in vista del salto di qualità con il nuovo stadio

La sofferta salvezza dello scorso campionato ha fatto riflettere non poco la società, ad iniziare ovviamente dal presidente Giulini, passando per il dg Passetti e il ds Carli, il quale ha lavorato ad un mercato estivo che ha portato giocatori importanti in rossoblù.

SRNA, BRADARIC E KLAVAN. Tre elementi di statura internazionale, che elevano la qualità della squadra affidata a Maran e al suo staff tecnico. Il primo, scontata la squalifica (mai digerita) per doping ha fatto vedere di cosa è ancora capace con i suoi 36 anni di età, avantieri sera alla Sardegna Arena contro il Sassuolo. Sempre sul pezzo per tutti 99’ della durata della contesa, ne fanno uno degli uomini di sicuro affidamento. Come nel caso del connazionale Bradaric, il quale sta arrivando ad avere nelle gambe l’intera partita e non solo una parte.

Al suo ingresso in campo le giocate di classe si sono viste. Dei tre quello ancora indietro è sicuramente Klavan. L’estone, ultimo arrivato nel mercato, sta conoscendo i compagni e qualche sbavatura gli va perdonata, come nel caso del gol del momentaneo 1-1 realizzato da Berardi. Va ricordato che Maran per lui aveva previsto un approccio soft (come accaduto nei confronti di Bradaric) ma l’infortunio di Ceppitelli ha accelerato i tempi. Ma sui di lui si può scommettere a occhi chiusi.

MARAN. La sua competenza e la conoscenza del calcio sono indiscutibili e impossibili da mettere in discussione, come la sua signorilità e l’ammettere che prima di lui la società aveva pensato a De Zerbi come prima scelta. Ma ora in panchina c’è lui e simpatie e chiacchiere per altri allenatori, stanno a zero.  E’ arrivato iniziando a plasmare a suo piacimento il gruppo a disposizione, avendo (come gli altri suoi colleghi della massima serie) l’organico definitivo dalle 20 del 17 agosto scorso. Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia ai danni del Palermo, è arrivato il ko all’esordio in campionato a Empoli, che ovviamente non ha preso bene.

Negli spogliatoi del Castellani e nella settimana di lavoro al Centro Sportivo di Assemini, il tecnico di Rovereto si è fatto sentire. Domenica contro il Sassuolo ha messo in campo una rivoluzione, non solo dettata dagli infortuni di Ceppitelli e di Castro all’ultimo momento. La presenza di Padoin al posto di Lykogiannis ne è la dimostrazione, visto che in campo si è notata una squadra più equilibrata.

ABBONATI. La più bella risposta che la società poteva avere è stata nell’affetto dei tifosi. I quali hanno dato piena fiducia, dopo la già citata la difficile salvezza dello scorso campionato, aumentando in oltre 10000 le tessere staccate per il campionato  iniziato da due giornate, ma anche acquistando il singolo biglietto per la sfida al Sassuolo dopo la brutta prestazione (non solo la sconfitta) che è arrivata a Empoli.

SOCIETÀ. Acquistato il Cagliari nel giugno 2014 e con la retrocessione arrivata nella prima stagione, Tommaso Giulini ha in questi ultimi anni iniziato un difficile e graduale lavoro per riportare il club alle soglie del centenario in una posizione di stabilità, per poi arrivare a quel salto di qualità mai nascosto, che si chiama campionato importante e lottare per un posto in Europa.

Il numero uno rossoblù ha commesso degli errori di valutazione. Prima ha voluto fortemente Zeman e poi lo ha scaricato, senza dimenticare la fretta di annunciare Almunia in porta, che però non è stato tesserato per problemi al cuore, e portare al Cagliari lo scorso campionato un Van der Wiel che non si reggeva in piedi, lontano parente di quel difensore vice campione del mondo in Sudafrica 2010. Ora la società ha una sua struttura: un dg, un ds, un responsabile area tecnica e un professionista scouting appena ufficializzato.

Figure che ne fanno del Cagliari una società professionistica di Serie A, che adesso punta al definitivo salto di qualità, diviso in tre fasi: la consolidazione nella massima serie, la costruzione di una nuova struttura da 25/30000 posti e non dover soffrire più fino all’ultima giornata per centrare la salvezza. Tra poche settimane, secondo l’iter previsto ci saranno le ultime conferenze di servizi per poi affidare alla Sportium (che ha superato le concorrenti) la costruzione del nuovo stadio, a due passi dall’impianto provvisorio della Sardegna Arena, dove attualmente c’è ubicato un vetusto stadio Sant’Elia, che ha visto serate fantastiche tra Coppa dei Campioni e Coppa Uefa (oltre a concerti e meeting di atletica) ma che ora è tempo che faccia spazio ad un impianto moderno e bello da vivere e ovviamente vedere.

 

 

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