
Rolando Maran si racconta all’alba di un nuovo campionato. Dalla Sardegna ai tifosi, dal lavoro sul campo alle bandiere del Cagliari. E un obiettivo speciale…
UN NUOVO INIZIO. Seconda parte dell’intervista di Rolando Maran a La Nuova Sardegna. Qui la prima parte. Il tecnico trentino parla dell’apporto dato alla società dalle bandiere. Ma anche del prossimo campionato: Cristiano Ronaldo, lo Scudetto e l’obiettivo del Cagliari.
IDENTITÀ. “Di questo aspetto ne parlavo proprio con Cossu l’altro giorno. Bandiere come Cossu, Conti e Agostini che lavorano nella società rappresentano un valore importante, sanno cosa significa indossare una maglia così prestigiosa. Hanno scritto pagine prestigiose, saranno da esempio per i giocatori che capiranno in fretta cosa significa identificarsi in questa realtà dove il senso di appartenenza è elevato all’ennesima potenza“.
SERIE A. “Sarà un campionato più interessante, crescerà anche il livello tecnico. Ronaldo è uno stimolo in più per tutti, quando lo incontreremo avrò un solo pensiero: pensare a come fermarlo. Ma anche altri campioni vogliono venire in Italia, significa che il trend è cambiato. Ancora Juve al comando? Il livellamento verso l’alto è evidente. Credo sarà un torneo combattuto dalla prima all’ultima giornata e lo spettacolo ne guadagnerà. Allenatori giovani? E’ un periodo di forte ricambio. I tecnici italiani sono i più preparati del mondo sul piano tattico. Chi arriva in Serie A ha dimostrato di avere capacità, nessuno ti regala nulla“.
SALVEZZA. “La salvezza è il traguardo primario ma questo non deve essere un limite per noi. Dobbiamo guardare oltre, nella nostra testa deve essere chiaro un concetto: salvezza sì ma consapevolezza di poter fare qualcosa di più”
GIOVANI. “A tutti i giocatori dico sempre che devono investire su di loro. Mettersi a disposizione e vivere la loro professione con entusiasmo e voglia di dare il meglio. Sono questi i presupposti per crescere e affermarsi ad alto livello“.
