Estromesso dalla Lega Calcio che non intende restituire la caparra da 64 milioni di euro dopo aver offerto 1.2 miliardi di euro l’intermediario spagnolo valuta un ricorso d’urgenza
Mediapro non si arrende. Dopo la risoluzione del contratto da intermediario indipendente, diventata definitiva dopo l’assemblea di ieri della Lega Serie A, il gruppo di Barcellona rilancia con una strategia politica, giudiziaria e negoziale. Jaume Roures vuole convincere il nuovo governo dell’affidabilità del suo progetto, finalizzato a creare nuovo valore nel calcio italiano.
CONTATTATO IL NUOVO GOVERNO. Secondo quanto scrive primaonline.it Mediapro sta per essere inviare un dossier al nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. La delega allo sport non è ancora stata assegnata, ma dovrebbe essere l’esponente leghista a occuparsi di questi temi per conto dell’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte. A Giorgetti gli spagnoli, che stanno completando il passaggio del 53% delle azioni ad un fondo cinese, vogliono illustrare tutti gli ostacoli incontrati in questi mesi, considerati come paletti che impediscono la crescita di questo settore in Italia, ora caratterizzato dall’accordo tra Sky e Mediaset.
Inoltre i legali di Mediapro stanno valutando se presentare un ricorso d’urgenza sulla base dell’articolo 700 del codice di procedura civile (lo stesso strumento utilizzato da Sky davanti al Tribunale di Milano per bloccare il bando di Mediapro ad aprile): al centro della richiesta l’anticipo dei 64 milioni già versati alla Lega Serie A. Il presidente Gaetano Micciché considera questa somma una caparra che quindi può essere trattenuta nelle casse di Via Rosellini. Per Mediapro invece si tratta di un acconto che va restituito a contratto risolto.