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Giulini: “Soffrendo abbiamo emozionato il nostro popolo. Ripartire con López? Ci sono pro e contro”

Seconda parte dell’intervista al presidente Tommaso Giulini, che rivive la stagione del Cagliari. Il cambio Rastelli-López, l’operato del mister uruguagio, Carli, Joao Pedro, lo Stadio nuovo. E un grazie speciale…

Ora Tommaso Giulini, dopo un mese in apnea, si gode la salvezza. E in un’intervista a L’Unione Sarda (di cui vi proponiamo di seguito la seconda parte – qui la prima), il Presidente parla della stagione del suo Cagliari. I momenti più bui, quelli felici. La contestazione, la sofferenza e la gloria. Ma anche López, Carli e il futuro.

LA SCELTA DI OTTOBRE. “Diego lo chiamai perché sono convinto che sia un ottimo allenatore. Era il momento giusto per affidargli la squadra. A posteriori il risultato si è visto. Sì, abbiamo sofferto, ma non c’è gioia senza sofferenza. Noi dobbiamo dare emozioni. E attraverso la sofferenza il sacrificio, abbiamo dato, credo, un’emozione forte a tutto il nostro popolo“.

IL GIOCO. “Secondo me è il recente cambio di modulo ha fatto bene alla squadra. Con il 5-3-2 ci siamo appiattiti. Dopo Sassuolo eravamo strasalvi. Se fossimo tornati al mitico modulo con il quale Diego ha giocato tante stagioni e ha utilizzato da più parti come allenatore, parlo del 4-3-1-2, questa salvezza sarebbe arrivata prima. Non è una critica, sia chiaro. Solo il mio punto di vista. Per il mister c’è grande stima e gratitudine“.

LÓPEZ. “Siamo avvantaggiati perché abbiamo un direttore sul quale facciamo grandissimo affidamento. Sull’allenatore dobbiamo fare delle valutazioni nei prossimi giorni. Ripartire da Diego ha dei pro e dei contro. Come qualsiasi altra scelta. Dopo aver vissuto quest’ultimo mese in apnea, ora credo sia importante soppesare il tutto”.

CARLI E IL MERCATO.Carli è stato l’unico direttore sportivo – il quarto da quando sono qui – con cui ci siamo dati del tu sin dal primo giorno. Chiamiamola empatia. Avevo sentito parlare molto bene di lui, di tutto il lavoro a Empoli, anche da Martino Melis. Ha accettato di mettersi in discussione a campionato in corso, l’ho molto apprezzato. Barella? Spero resti. Pavoletti ha quattro anni di contratto”.

JOAO PEDRO. “L’abbraccio con lui nel corridoio fuori dall’aula, alla fine del processo per doping, credo sia stato il momento più toccante, più bello, del rapporto tra me e un calciatore in questi quattro anni. Resterà? Certo“.

STADIO NUOVO. “Per qualche settimana è rimasto in stand-by. Da domani ci rimetteremo mano per capire chi sarà il progettista. Come abbiamo scritto in pole position c’è Sportium, però nelle prossime settimane capiremo se lo vuole fare veramente o se dobbiamo valutare la seconda opzione“.

GRAZIE.Voglio ringraziare soprattutto Cossu e Dessena. Sono stati determinanti per tenere il gruppo unito, carico. Il momento più bello? Il fischio finale a Firenze. Sassolini nella scarpa? In tanti, dall’altra parte del Tirreno, avevano già fatto il funerale senza morto. Ma il Cagliari è vivo. Più che mai“.

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