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ESCLUSIVA – Il doppio ex Firicano: “Domenica vale una stagione, ma il Cagliari può ancora salvarsi”

Intervista esclusiva ad Aldo Firicano, difensore degli anni ’90 di Cagliari e Fiorentina. La gara del Franchi, il campionato dei rossoblù e i ricordi delle indimenticabili stagioni in Sardegna.

Arcigno difensore del Cagliari degli anni ’90, quello della promozione in A con Ranieri e cavalcata Uefa con Mazzone e della semifinale europea, raggiunta anche grazie al suo gol alla Juve, con Bruno Giorgi. Poi la Champions con la Fiorentina di Rui Costa, Chiesa e Batistuta. Aldo Firicano è gratissimo ospite della rubrica di CalcioCasteddu.it dedicata all’intervista al doppio ex della gara. Fiorentina-Cagliari, in programma domenica alle 15 al Franchi, deciderà infatti gran parte della stagione di entrambe le squadre. L’ex numero 6 rossoblù ha parlato di questo e di tanto altro in esclusiva per la nostra redazione.

Quanto vale per Cagliari e Fiorentina questa sfida?
È una partita che vale tantissimo per entrambe le squadre, forse vale l’intera stagione. Il Cagliari si gioca la salvezza, la Fiorentina la Uefa. Scontrandosi due squadre a me molto care, a meno che non finisca in parità, ma non credo, una delle due avrà molto da perdere“.

Non le chiedo se il Cagliari si salverà, al momento questo non lo sa nessuno. Piuttosto le chiedo: come può salvarsi, a livello sia di punti che mentale?
Non possono non esserci motivazioni: ora ci si gioca tutto. Il Cagliari può salvarsi se ripete sia nella gara di domenica che contro l’Atalanta la prestazione che ha fatto contro la Roma, sperando poi nei passi falsi delle avversarie. Se poi l’Atalanta vince col Milan potrebbe non avere necessità di vincere in Sardegna per raggiungere l’Europa League

Anche la Fiorentina è impegnata nella rincorsa all’Europa League, cominciata con una reazione incredibile a seguito della tragedia di Astori. La Viola merita di qualificarsi in Europa?
Sì, assolutamente. Però servirebbero sei punti, quattro se almeno riesce a vincere all’ultima giornata col Milan. Ma in queste due gare deve necessariamente fare punti. È l’ultimo passo della rincorsa a una qualificazione che meriterebbe“.

Firicano, lei ha vissuto di tutto al Cagliari: la promozione in A e il suo esordio nella massima competizione, le salvezze, la rincorsa alla Uefa e pure il suo gol alla Juve nei quarti della competizione…
A Cagliari sono diventato uomo e ho vissuto la parte più importante della mia carriera. Sono legato alla squadra e alla città non a doppio ma a triplo filo (ride, ndr). Sono stati anni bellissimi, con gioie indescrivibili: la promozione in Serie A non la scorderò mai, così come la cavalcata europea. È difficile dire quale sia stato il momento più bello. Per me vivere sette anni a Cagliari è stato un privilegio“.

Poi l’addio e il passaggio proprio alla Fiorentina…
Io naturalmente non volevo trasferirmi. Ero capitano e c’ero da sette anni, volevo rimanere. Avevo chiesto il rinnovo a Cellino ma il Presidente lo conoscete… Testa dura. Decise di non rinnovarmi il contratto e a quel punto io accettai l’offerta della Fiorentina. Sono andato via con dispiacere, avrei voluto concludere la carriera a Cagliari. Pure a Firenze però mi sono tolto tante soddisfazioni, come giocare in Champions. Il passaggio è stato traumatico perché mi vedevo sempre in maglia rossoblù, ma pure con la Viola poi ho vissuto anni bellissimi“.

Lei è abituato a vedere il Cagliari in ben altre posizioni rispetto a quelle recenti. Ma questa stagione così deludente l’ha sorpresa? E chi l’ha delusa maggiormente?
Prima di tutto bisogna aspettare la fine del campionato per capirne l’epilogo. Chiaramente quando i risultati non arrivano è sempre un concorso di colpe: la squadra poteva e doveva salvarsi prima, le colpe sono da condividere un po’ tra tutti. In primis la società che quando si sbaglia la stagione ha sempre delle colpe. Alcuni giocatori hanno deluso, determinate scelte forse oggi non si rifarebbero. Ma ora bisogna pensare a queste due gare. Il Cagliari può ancora salvarsi“.

Lei ora è passato dal campo alla panchina, anche se quest’anno è rimasto fermo dopo l’ultima avventura alla Carrarese. Prospettive future?
“Mi piacerebbe un giorno allenare il Cagliari. Sarebbe un sogno“.

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