L’Unione Sarda sottolinea il ruolo a cui i giocatori più navigati del Cagliari sono chiamati in questo difficilissimo finale di stagione verso la salvezza: contribuire sensibilmente con la loro esperienza a tirare fuori la squadra dalle sabbie mobili
VECCHIE FACCE. Alcuni di questi giocatori militano da più tempo in maglia rossoblù e sono passati attraverso tante battaglie nel corso di questi ultimi anni. Come non citare Daniele Dessena in primis: il capitano del Cagliari – seppur spesso non giocatore per l’utilizzo sempre più raro – ha vissuto tutte le ultime fasi del club, compresa la caduta in B e la successiva risalita, con in mezzo il drammatico infortunio alla gamba destra. Andrea Cossu, invece, è ritornato quest’anno dopo la parentesi all’Olbia ma vanta una notevole militanza in rossoblù. Il giocatore cagliaritano sta trovando in questo finale un minutaggio maggiore, complice anche lo stop forzato di João Pedro. Luca Ceppitelli e Marco Sau hanno cercato da parte loro di dare il proprio contributo, sebbene in questa stagione le cose non siano andate bene soprattutto per l’attaccante. Appena due reti all’attivo, parte di un attacco con le polveri bagnate.
IL TALISMANO. Il rossoblù maggiormente abituato a grandi ribalte e successi è Simone Padoin. Al secondo campionato nel Cagliari, il centrocampista friulano sa bene cosa vuol dire avere una mentalità vincente e ha cercato di trasferirla ai compagni con l’esempio. Grande disponibilità al servizio dei compagni e dell’allenatore, per un eclettismo che lo ha visto impiegato in tanti ruoli diversi ma sempre con il massimo impegno. Riusciranno i cosiddetti senatori – senza dimenticare un elemento esperto come Pavoletti – a tirare fuori il Cagliari dai guai verso la salvezza?