Nicolò Barella, giovane talento del Cagliari, sta vivendo l’annata della conferma di una carriera in rampa di lancio. Quantità, qualità e ora pure freddezza realizzativa lo rendono un elemento insostituibile, come sottolinea L’Unione Sarda

RENDIMENTO. Barella, al secondo campionato da titolare in massima serie, aveva già fatto vedere buone qualità nella scorsa stagione. Rastelli gli diede grande fiducia, che il ragazzo cagliaritano non sciupò. Ma già dalle prime battute del 2017-18 tutti hanno assistito quasi alla metamorfosi di Barella: un autentico fascio di nervi, muscoli, elettricità al servizio della squadra, tanto da dover contenere i propri eccessi agonistici per via delle tante ammonizioni. Inutile rimarcare come il rendimento del numero 18 del Cagliari sia sotto la lente di ingrandimento dei numerosi club interessati alle sue prestazioni: un futuro che si preannuncia roseo, magari pure… tinto d’azzurro, quello “vero” della Nazionale maggiore per il prossimo ciclo verso Euro 2020.

I GOL. Quantità e qualità, personalità e la sfacciataggine di un ventunenne che non ha paura di niente e di nessuno. A Barella mancava solamente il gol, mai centrato nella scorsa stagione. Ora siamo invece già a quota 6, grazie alle realizzazioni contro Spal, Torino, Milan (su azione), Lazio, Benevento e Genoa (dal dischetto). Proprio gli ultimi tre gol, dagli undici metri, hanno messo in mostra freddezza e lucidità abbastanza rare in un giocatore così giovane. Le premesse insomma ci sono tutte, almeno finché ce ne sarà la possibilità, affinché Nicolò Barella rappresenti il valore aggiunto di questo Cagliari. Finché ce ne sarà la possibilità, appunto… sarà infatti difficilissimo trattenere il gioiellino in Sardegna. Il presidente Tommaso Giulini e la piazza rossoblù lo sanno benissimo: è solo una questione di tempo (oltre che di bei milioni): “Barellino” sembra avere tutte le carte in regola per ambire a palcoscenici di alto livello e diventare un pilastro del nuovo corso del calcio nostrano.