Basterebbe, forse, la sfida alla prima in classifica. Basterebbe, forse, la rivalità che si protrae da quasi vent’anni, trascinata fino a oggi dall’addio di Fonseca e da quello sciagurato spareggio (dentro e fuori dal campo) contro il Piacenza, giocato proprio a Napoli nella stagione ’96-’97. Ma non c’è solo quello.
La grande attesa per Cagliari-Napoli è quella che solo questa partita sa dare. Forse una delle più cariche di tensione per la stagione rossoblù. Anche e soprattutto in virtù del momento dei sardi, che dopo i 5 punti contro Crotone, Spal (in casa) e Sassuolo, hanno rimediato una brutta sconfitta. Senza attenuanti soprattutto per il gioco (non) creato a Verona contro il Chievo.
Dal Cagliari oggi ci si aspetta prima di tutto una reazione. I più sognatori direbbero un risultato, perché a volte il fascino di una sfida così fa dimenticare i 41 punti in classifica che dividono sardi e campani. La squadra di Sarri verrà qui a giocare una delle tredici finali che l’aspettano. Per vincere uno scudetto che manca dal ’89-’90. Al Cagliari, prima di tutto per sé stesso, toccherà provare a rovinargli la festa. E ricordare, a sé stesso e allo sport, che nulla è impossibile.