L’ultima assenza contro la Fiorentina, datata 22 dicembre, 18^ giornata. Luca Ceppitelli, che contro la Viola era appena tornato da un infortunio muscolare, da allora non è mai più uscito dal campo.
Sei gare da titolare, 540 minuti. Tutti in campo, al centro della difesa. Un record, visto il turnover difensivo imposto da mister López. Cambiano i compagni, dall’ex intoccabile Romagna a Marco Andreolli a destra, da quest’ultimo a Pisacane e poi al neoacquisto Castán a sinistra. Lui rimane lì, un punto fermo. Il perno al centro della retroguardia rossoblù. E, a dirla tutta, con pieno merito.
Anche nelle sconfitte più pesanti infatti, come quella di sabato a Verona contro il Chievo, l’ex Bari è stato uno dei pochi a meritare la sufficienza. Non una prestazione d’eccellenza, ma senza sbavature. Emblema delle ultime sei partite di Ceppitelli. Senza gol e senza interventi da fantascienza. Ma prestazioni costanti e pressoché senza errori, se si toglie quello evidente contro il Milan, che ha causato il rigore poi realizzato da Kessie.
Ceppitelli aveva conosciuto Cagliari nel peggiore dei modi: centrale nella difesa a quattro di Zeman e via con recuperi di decine e decine di metri. Troppe volte vittima dei contropiede avversari, specie per le sue caratteristiche fisiche. Qualche partita da dimenticare e via in panchina. Meglio nel campionato in B, di nuovo riserva nella scorsa stagione al ritorno in A. Ma ora il Cepp ha trovato la sua collocazione tattica perfetta. Centrale nella difesa a tre di López. È il primo a difendere e il primo a impostare. Insomma, è diventato perno inamovibile, al centro della difesa.