
Il titolo del nostro editoriale post Chievo Verona-Cagliari è dedicato alla frase pronunciata da Diego López nella conferenza pre partita di ieri pomeriggio.
Determinazione: parola probabilmente sconosciuta dal tecnico uruguaiano, o pronunciata senza conoscerne il significato a giudicare dal Cagliari sceso in campo al Bentegodi.
I numeri impietosi parlano di una squadra che ha tirato in porta solo in occasione del goal di Pavoletti, che ha rinunciato al gioco per l’intera durata della gara, e soprattutto, che ha resuscitato una squadra che non vinceva dal lontano 25 novembre.
Lo stesso atteggiamento rinunciatario visto contro il Sassuolo non ha insegnato nulla a chi di dovere ed oggi c’è stata una dolorosa conferma: se non si attacca, non si segna e se non si segna, non si vince.
Sulle prestazioni dei singoli sarebbe consigliabile stendere un ulteriore velo pietoso. Scelte, quella di Dessena primis, che sul campo non hanno pagato; il povero Padoin, encomiabile per abnegazione, si è adattato al ruolo di play maker pur non avendo nei suoi numeri la giocata di prima e da qui si apre automaticamente il discorso del mancato ingaggio di un vice Cigarini.
La situazione di classifica non è drammatica, ma potrebbe ben presto diventarlo a causa di questo atteggiamento rinunciatario e da perfetto buon Samaritano. Le squadre che stanno dietro sono pronte a ringraziare.
La determinazione ha effettivamente fatto la differenza. Purtroppo per il Cagliari è stata quella del Chievo.
