Un mese e mezzo caldo, caldissimo. Ma decisivo ai fini della corsa salvezza. Sono quattro gli scontri diretti che attendono il Cagliari nei prossimi 40 giorni: quattro sfide che decideranno, nel bene e nel male, chi rimarrà in A e chi sarà costretto a capitolare e scendere in cadetteria, come analizza La Nuova Sardegna.
Dopo Crotone e Spal, già messi alle spalle con 4 punti in più in classifica, si riprende con Sassuolo in Emilia e Chievo a Verona. Due sfide in trasferta che segneranno gli sviluppi del campionato di tutte le squadre appena fuori dalla zona rossa. Poi, dopo il Napoli in casa, si va a Genova, contro i rossoblù dell’ex mister Ballardini. Il Benevento attende il Cagliari in Campania il 17 marzo, per chiudere il mese e mezzo di fuoco. L’ultimo scontro diretto della stagione sarà invece a Verona sponda Hellas, l’8 aprile.
45 punti a disposizione prima della chiusura del campionato. E la sensazione che, bastando 36 punti per salvarsi (poco meno dei canonici 40), al Cagliari possano bastare quattro vittorie o comunque 12 punti in 15 gare, meno di uno a partita. Certo siamo solo a poco più di metà campionato e la lotta per non retrocedere potrebbe ancora includere chi sperava di esserne uscito. Così come chi stava per alzare bandiera bianca potrebbe risollevarsi proprio nel finale, come insegna il Crotone dello scorso anno.
In un campionato in cui tutto è ancora da decidere – Scudetto, Champions, Europa League e, appunto, retrocessione -, tutto può cambiare da un momento all’altro. Ma il Cagliari dovrà farsi trovare pronto in ogni partita. Specie negli scontri diretti. Che dovrà vincere o quanto meno, visto il vantaggio accumulato, non dovrà mai perdere.