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Il cuore oltre l’ostacolo (vero e proprio)

Il Cagliari torna a casa dallo Scida con un punto che, per come si era evoluta la gara, è da considerare come oro colato.

Dopo le due sconfitte casalinghe contro Juventus e Milan, ecco un pizzico di ossigeno per i rossoblù, il cui margine dalla terz’ultima in classifica è rimasto invariato, ma cosa di non poco conto, sono riusciti a tenere dietro proprio il Crotone e ad agganciare il Genoa sconfitto in casa dall’Udinese.

Parliamo della prestazione: in tanti hanno storto il naso nel vedere Dessena nell’undici iniziale, e non Lykogiannis, con il conseguente accentramento di Padoin; tanta curiosità per l’esordio di Castán, e l’inedita coppia d’attacco FariasGiannetti.

L’intento di López era chiaro: far stancare l’avversario, proteggere la cabina di regia con una robusta cerniera di mediani e colpire di rimessa. Sulla carta una scelta ideale, ma le buone intenzioni sono naufragate nel giro di qualche minuto con le decisioni, da una parte discutibili, del direttore di gara. Dalle immagini a disposizione del pubblico i falli di Faragò e Pisacane non sembravano (condizionale d’obbligo soprattutto per Faragò) meritevoli rispettivamente del penalty per i padroni di casa e dell’espulsione per il partenopeo.

Nonostante l’ostacolo proveniente i rossoblù hanno avuto il merito di trovare immediatamente pari grazie alla giocata del singolo: la pregevole punizione di Cigarini ha consentito di andare al riposo con una certa serenità.

Nella ripresa il tecnico uruguaiano ha varato il 4-4-1, salvo poi ripristinare il centrocampo a cinque con gli ingressi di Lykogiannis e Andreolli per Giannetti e Cigarini, quest’ultimo colpito da crampi. Il Crotone ha portato il suo forcing, a tratti forsennato, ma la sua pochezza e la sua povertà di costrutto tecnico ha consentito al Cagliari di tenere botta, con Castán che è salito in cattedra e gli altri nove che non hanno mollato di un solo centimetro. Anche gli stessi Giannetti e Farias, nonostante l’apparenza possa suggerire il contrario, hanno corso tantissimo per contrastare gli avversari.

Alla fine tanto spavento per il regolare gol di Ceccherini non convalidato, ma la prestazione stoica e di gran cuore dei rossoblù non poteva terminare con una sconfitta.

Un punto in tasca, e va bene così.

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