Non sono dati confortanti quelli che propone il quotidiano Tuttosport sugli stadi. La Serie A ha alzato la media spettatori rispetto agli scorsi anni, assestandosi a 24.516. Allarmante però il fatto che siano la metà della Bundesliga e appena un terzo di Spagna e Inghilterra. I risultati migliori sono quelli delle due milanesi, con l’Inter che ha in media 58.283 tifosi a partita e il Milan 52.307. Seguono Napoli a 46.155 e Juventus a 39.100.
I bianconeri però sono primi per percentuale di occupazione con il 94%, seguiti dalla Spal, terzo il Cagliari e quarta l’Inter. Numeri che si riflettono sui nuovi criteri di ripartizione dei proventi approvati nella nuova legge di bilancio, la quale prevede il 50% da ripartire in parti uguali tra tutte le società di Serie A, il 30% in base ai risultati sportivi e il 20% sul radicamento sociale.
Proprio quest’ultimo aspetto è il più controverso. La norma prevede che a pesare sia il numero di spettatori che hanno assistito alle partite casalinghe degli ultimi tre anni e in subordine l’audience televisivo. Il problema, tutt’ora irrisolto, è come calcolare equamente i fattori di pubblico dal vivo (se in base alle presenze o alla percentuale di riempimento) e come bilanciarli con l’audience televisivo (la Roma si dice penalizzata dall’essere inserita in un solo pacchetto e quindi avrebbe meno visibilità). Dubbi che ancora attendono risposte.