13 novembre 2017: l’Italia è fuori dal mondiale, non qualificata alla Coppa del mondo dopo quasi sessant’anni. E da lì, come preannunciato, l’apocalisse. Fuori il ct Ventura, fuori il presidente Figc Tavecchio. E tanti giornalisti, allenatori, dirigenti e addetti ai lavori che cercano le cause di questo disastro. La prima? In Serie A non giocano gli italiani, che quindi non riescono a migliorarsi.
Un’argomentazione convincente, in effetti, specie a dare un’occhiata alla percentuale di stranieri presenti nelle rose delle squadre del massimo campionato: 297 giocatori, il 53,2% in tutta la lega.
Un dato eccessivo, forse. Ma che non necessariamente dà conferma a considerazioni superficiali come quelle che vorrebbero “più italiani in campo” come unico modo per migliorare la qualità del nostro calcio.
Specie guardando un po’ la classifica della Serie A, realizzata in ordine di percentuale di stranieri in rosa (dati Transfermarkt).
SQUADRA | NUMERO STRANIERI | PERCENTUALE STRANIERI |
Udinese | 26 | 81,3% |
Roma | 21 | 80,8% |
Napoli | 19 | 76% |
Lazio | 24 | 75% |
Fiorentina | 19 | 70,4% |
Bologna | 19 | 65,5% |
Juventus | 16 | 64% |
Inter | 15 | 62,5% |
Torino | 16 | 59,3% |
Sampdoria | 15 | 57,7% |
Atalanta | 15 | 56,5% |
Genoa | 16 | 53,3% |
Crotone | 14 | 48,3% |
Milan | 14 | 43,8% |
Chievo | 12 | 41,4% |
Benevento | 10 | 35,7% |
Verona | 10 | 33,3% |
Cagliari | 6 | 25% |
Spal | 6 | 21,4% |
Sassuolo | 4 | 14,3% |
Oltre all’Udinese, che fa della ricerca di talenti in giro per il mondo il proprio punto di forza, tra le prime tre di questa speciale classifica ci sono Napoli e Roma, la prima e la quarta della classe nella classifica a punteggio reale. Tra le prime otto tutte le big: oltre ad azzurri e giallorossi anche Juve, Fiorentina e Inter. Un po’ meglio Samp e Atalanta, poco oltre la media del campionato. Tra le prime dieci della classifica reale troviamo sottomedia solo il Milan. Dati, questi, che in effetti fanno capire anche come qualità e italianità non siano necessariamente concetti che vanno di pari passo. I club lo sanno e spesso preferiscono salvarsi e guadagnare posizioni in classifica piuttosto che apparire paladini della patria.
In un campionato per metà (e più) straniero dunque, e in cui dominano le big con rose fitte di cittadini nati oltre i confini italiani, ecco il Cagliari terz’ultimo in questa classifica, a rappresentare un’eccezione, con soli sei stranieri in rosa (Ionita, Joao Pedro, van der Wiel, Miangue, Farias e Rafael), pari al 25% dei giocatori rossoblù. Un dato che testimonia dunque la volontà da parte del club di creare uno spirito identitario, con la formazione di un gruppo unito e compatto, spesso costituito anche da giovani del vivaio (Barella, Sau, Deiola, Crosta, Daga) e in cui sia facile adattarsi per pochi e selezionati giocatori provenienti da altri campionati.