
Aveva venticinque anni quando dallo Sparta Praga muoveva verso la Sardegna un giovane ceco, Josef Husbauer. Era il 2015, l’anno sciagurato della retrocessione del Cagliari. L’anno di Zeman, Zola, di nuovo Zeman e poi Festa. Il tempo di arrivare nel mercato del gennaio, giocare ventuno minuti in A (nella trasferta contro la Samp, valsa a Zola l’esonero, e contro l’Empoli nella drammatica partita al Sant’Elia, in cui entrรฒ nel secondo tempo), un tempo intero contro il Parma in Coppa Italia e poi macinare panchine su panchine.
Nonostante i grandi apprezzamenti nel momento del suo arrivo a Cagliari, ritornรฒ a fine stagione allo Sparta Praga dove ha militato fino a due stagioni fa. Ora, con la maglia dell’altra squadra della cittร , lo Slavia Praga, si permette il lusso di realizzare una doppiettaย in Europa League.
Prima un gol meraviglioso all’incrocio, con un missile da fuori area. Poi un rasoterra a fil di palo. Per sancire, da capitano e trascinatore, la vittoria dei cechi contro gli israeliani dei Maccabi. All’ultima giornata, Husbauer e compagni si giocheranno la qualificazione nell’ultimo match della fase a gironi, in casa contro l’Astana (che segue a un punto solo di distanza).
