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Dimissioni Tavecchio, le reazioni in Figc e il futuro del calcio italiano

La paura, come sempre, è che tutto cambi per poi rimanere com’è, scrive La Gazzetta dello Sport. Il nostro paese ci ha tanto abituato a simili colpi di scena, che tali non sono più, essendo venuto a mancare l’effetto sorpresa.

La novità di ieri sono state le dimissioni del Presidente della Figc Carlo Tavecchio. Ma non sono stati i risultati a determinarle, ha spiegato in conferenza stampa: “Con un gol al posto di un palo sarei stato un eroe“. Bensì uno “sciacallaggio politico“, visto il mancato appoggio delle componenti federali. Ultima la sua vecchia Lega Nazionale Dilettanti, ora del presidente Sibilia: “Nessun tradimento – ha proseguito Tavecchio – “ma un cambio di atteggiamento politico. La Lnd ha subito pressioni inimmaginabili. Quando ho capito che quella che è stata la mia componente per 18 anni non mi appoggiava più mi sono dimesso all’istante“.

Immediata la reazione del Coni e del Presidente Giovanni Malagò, che ha convocato una giunta straordinaria per domani alle 16: “Commissariare la Figc mi sembra l’unica soluzione possibile”. Tavecchio controbatte: “Ci sono delle garanzie negli statuti. Non aveva detto proprio lui che non c’erano gli estremi per il commissariamento?“.

Eppure, tra le gaffe verso extracomunicatori (“Opti Pobà che mangiava le banane“), omosessuali, disabili, le donne nel calcio e chi più ne ha più ne metta, Carlo Tavecchio ieri ha ricordato anche i passi avanti fatti durante la sua gestione: “Centri federali, riforme del campionato giovanile, ristrutturazione completa del centro sportivo di Coverciano, i quattro posti in Champions, lo sviluppo del calcio femminile, l’elezione di Infantino e Ceferin alla Fifa, il Var, l’equilibrio di bilancio, il risultato delle nazionali giovanili“.

È anche per questo, oltre che per equilibri politici, che le reazioni non sono solamente di festa, anzi. “Dispiace da un punto di vista umano perché certamente ce l’ha messa tutta. E’ stato anche molto sfortunato, ma l’intera vicenda ha una sua logica – ha dichiarato Massimo Moratti, ex Presidente dell’Inter. Andrea Barzagli pensa al futuro: “Ora credo ci voglia molta calma e decidere le cose per bene. Sono favorevole all’ingresso in Federazione di ex calciatori se però hanno un percorso ed esperienza manageriale“. Più complessa l’analisi di Maurizio Sarri: “La politica sportiva in questo momento non mi piace: non abbiamo presidente di Lega, a livello di strutture la situazione è drammatica. Bisogna fare un discorso molto ampio, è riduttivo pensare solo al grande numero degli stranieri. Vediamo se c’è qualcuno che ha idee in questo momento“. Evelina Christillin, dal settembre 2016 membro del Consiglio Fifa, commenta invece così: «Ringrazio Tavecchio, Uva e tutti quelli che si sono spesi per la mia elezione. Dal punto di vista sportivo, però, il bilancio è fallimentare, quindi era giusto cambiare. Mi auguro che si approfitti di quello che è successo per ripartire nella maniera giusta, smettendola con i litigi e remando tutti dalla stessa parte“.

Ora, il futuro. Quale? Due strade per la Federazione: commissariamento o elezioni entro 90 giorni. Se prevalesse la seconda ci sarà da prepararsi a tre mesi di campagna elettorale. Altrimenti ecco le soluzioni per il commissario: Malagò (difficile e smentito dallo stesso Presidente del Coni), Carraro (sarebbe un ritorno), oppure Uva (dirigente Figc) e l’ex calciatore Costacurta sullo sfondo, mentre si parla già dell’ex arbitro Pierluigi Collina come prossimo Presidente nel momento delle elezioni.

Rimane aperta un’altra pista, quella del ct, ancora vacante. Che vista verso il passato ha trovato ieri le parole di Lippi (che secondo Tavecchio e Malagò avrebbe scelto l’ex ct Ventura): “Montella, Ventura e Gasperini. Ho parlato soltanto con loro, poi sono tornato da Tavecchio e gli ho riferito dei colloqui. Gli dissi che lo avrebbe scelto lui il ct e lui scelse Ventura“. Mentre verso il futuro si rincorrono ancora i nomi di Ancelotti, Ranieri, Conte, Mancini e del traghettatore Di Biagio.

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