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Beretta: “Settore giovanile made in Sardegna”

Lo stato di salute del settore giovanile rossoblù? Direi buono, sono molto contento, anche se siamo molto esigente e non ci dobbiamo accontentare. Difficoltà? In primis il tempo: siamo qui da un anno e mezzo e ancora ci manca un po’. Aiuta sapere che la società crede nel settore giovanile”. Parole di Mario Beretta al Corriere dello Sport.

Il responsabile del settore giovanile rossoblù, scelto da Tommaso Giulini nel 2015, ha parlato della struttura del progetto: “Nel campo si lavora tanto, ma puntiamo a una crescita dei ragazzi anche morale e comportamentale. Sono frequenti gli incontri con le famiglie dei giocatori più piccoli e siamo sempre attenti al loro andamento scolastico. Per la Primavera poi abbiamo realizzato una foresteria con tanto di educatore, medico, nutrizionista, psicologo e tutta una serie di figure che affiancano quotidianamente i ragazzi”.

L’entusiasmo del presidente è fondamentale. Segue quotidianamente il nostro lavoro e ci ha messo nelle condizioni di lavorare bene, avendo a disposizione le strutture. Per esempio ora stiamo realizzando un nuovo campo sintetico, buono anche in caso di piogge abbondanti“.

Il 96% del settore giovanile è sardo. E poi anche gli altri, arrivati qui a 14 anni, crescono con noi e sviluppano il senso di appartenenza a questa maglia speciale. Quando vanno in campo, tutti sanno che non lo fanno solo per la squadra ma per una intera regione. Mi sono fatto contagiare anch’io dalla sardità: ora dico ‘vado in continente'”.

Il nostro segreto? Cerchiamo di sviluppare pensiero e modelli nostri. Ci basiamo su valori sportivi ma li incrociamo con quelli morali, che sono determinanti nella vita: rispetto, coesione, uguaglianza. E grande attenzione alla scuola. Se qualcuno, per esempio, manca da scuola senza avvisarci la domenica non viene convocato“.

La Primavera? Sono felicissimo, la riforma del torneo ha alzato il livello di qualità. Dobbiamo tornare in Primavera 1 anche se il nostro girone è molto competitivo. Ma proprio per questo sarà formativo per i ragazzi. Dobbiamo continuare con i miglioramenti e trovare costanza: anche se è difficile perché da un momento all’altro i ragazzi possono aggregarsi alla prima squadra. Ma quando ciò accade siamo strafelici”.

Lo staff del settore giovanile, e non solo, è fatto di grandi professionisti, sardi (Martino Melis, ndr) o che hanno vestito questa maglia a lungo (Suazo, López, ndr). Per questo riesce a trasmettere al meglio i valori di un club che rappresenta un popolo“.

Il futuro? Vorremmo aprire qualche altro centro di formazione, ne abbiamo già tre. Ma anche sviluppare i rapporti con le trentacinque società affiliate e specie con l’Olbia, perché gli undici ragazzi che sono in prestito lì dovranno rientrare. E poi voglio sottolineare il lavoro fatto da Oscar Erriu nell’Academy”.

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