Il giorno del suo settantaquattresimo compleanno è anche il giorno di Italia-Svezia, gara decisiva per staccare o meno il biglietto per i Mondiali in Russia. E Roberto Boninsegna non si tira indietro alle domande su quella squadra che un tempo anche lui fece grande. «Spero che gli azzurri oggi mi facciano un bel regalo di compleanno», dice “Bonimba” ai microfoni di Radio anch’io sport, «noi siamo tecnicamente e tatticamente più forti della Svezia, il nostro successo stasera ci sta tutto. Di sicuro dobbiamo giocare la palla: Non bisognerà metterla sul fisico perché allora potrebbero sorgere problemi. Bisogna fare gol subito, sbloccare la gara nei primi dieci minuti: tutto ciò minerebbe le sicurezze degli svedesi».
La formazione? «Considerato il fatto che si è giocato venerdì, qualche forza fresca non può che essere necessaria» spiega l’ex attaccante di Cagliari, Inter e Juventus, «ma senza grandi rivoluzioni. L’affiatamento tra i giocatori è fondamentale, dunque stravolgere la squadra potrebbe comportare grossi rischi».
Sulla mancanza di grandi giocatori italiani, Boninsegna dice la sua. «Non ci sono più i grandi nomi di una volta? Certe critiche possono essere comprensibili», chiarisce, «ma il problema lo creano soprattutto le grandi squadre in cui non ci sono molti giocatori nostrani».