Erminio Bercarich, bomber del Cagliari per due sole stagioni negli anni Cinquanta, avrebbe compiuto oggi 94 anni. Un personaggio molto particolare.
Nato nei territori dell’odierna Croazia l’8 novembre 1923, Bercarich è stato un centravanti molto prolifico a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, con un grande difetto che forse ne ha frenato la carriera: il grande amore per la vita notturna e i vizi. Longilineo, tecnico e potente, arrivò a Cagliari in Serie C dopo una positiva esperienza alla Reggina e l’assaggio di Serie A nel Venezia. I sardi lo acquistarono dal Prato nel 1951 e non se ne pentirono. Bercarich trascinò a suon di gol i suoi alla promozione in cadetteria, strappando al presidente rossoblù un bonus molto vantaggioso: 5.000 lire per ciascun gol segnato, che utilizzò principalmente per la bella vita. Un’altra stagione in doppia cifra in Sardegna e poi via, verso altri lidi. Lasciato il calcio si ritrovò in grandi difficoltà, sbarcando il lunario con tanti mestieri e in condizioni di indigenza. A inizio anni Ottanta fu ritrovato da un giornalista romano nella sua “casa” – era costretto a dormire da lunghissimo tempo in un’auto abbandonata – e l’uomo Bercarich riconquistò un pochino di dignità. A lui si interessò il presidente del Cagliari Moi che lo invitò al Sant’Elia: quel giorno i rossoblù vinsero. Il momento di ritrovata serenità durò poco. Erminio morì nel 1987 sul letto di una clinica romana.