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Non solo i tre punti: contro il Verona prestazione da squadra

Non solo i tre punti. Qualcosa di più, un passo avanti, contro il Verona c’è stato. Ne siano testimonianza i 22 tiri, di cui dodici nello specchio della porta, e il 61% di possesso palla. Meno dubbi e meno paure. Più entusiasmo e certezze, come riporta L’Unione Sarda.

Contro gli scaligeri si è visto il meglio e il peggio del Cagliari di Lòpez. La disorganizzazione iniziale ha fatto capitombolare i rossoblù sullo 0-1, con Zuculini che approfittava di un’amnesia davvero imbarazzante sulle marcature del corner, con l’unica parziale attenuante di un calcio d’angolo battuto in fretta e senza che tutti nemmeno avessero fatto in tempo a capirlo.

Poi però tattica e strategia allenate in settimana hanno dato i loro frutti. Possesso palla e fraseggio, per poi servire in verticale le due punte, Sau e Pavoletti, o mettere al centro un’infinità di cross (quattordici!) soprattutto dalla destra, la corsia di Paolo Faragò. Il passaggio al 3-5-2 ha messo ognuno nel proprio ruolo naturale, ha allargato il gioco dei rossoblù, che ora hanno più ampiezza di gioco, e ha permesso di servire di più e meglio Leonardo Pavoletti. Il bomber livornese non ha trovato il gol, ma ha tirato in almeno tre occasioni verso la porta.

Certo, qualcosa da correggere ancora c’è. La falsa partenza iniziale avrebbe potuto compromettere l’intera partita. E il rigore sbagliato essere un macigno dal quale non riuscire più ad alzarsi (sarà solo un caso, ma la statistica di tre rigori sbagliati su quattro andrebbe raddrizzata). E invece il Cagliari ha reagito da squadra: nel primo tempo ha costruito gioco, tessendo linee e fili per collegare tutti gli undici interpreti in campo.

Nel secondo tempo si è affidato più alle iniziative dei singoli, Barella in primis, ma anche Joao Pedro, entrato al posto di Sau e protagonista di un buono spezzone di gara da seconda punta (abbiamo trovato il suo nuovo ruolo?). La squadra di Lòpez nei minuti finali è andata più in confusione, ma alla fine, anche se un po’ fortunatamente, ha trovato un gol comunque meritatissimo per quanto fatto vedere in campo. Grazie, forse, anche al lavoro atletico aumentato e migliorato durante la settimane, a partire dalla gestione Lòpez.

Ora arriva la sosta, al momento giusto. Servirà a oliare i meccanismi in vista dell’Udinese. Per acquisire sicurezza, per abituarsi alla vittoria e per dare continuità alla prestazione.

 

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