A cura di Fabio Ornano e Giancarlo Cornacchia
Il Cagliari 2001-2002 sprofonda in classifica, inerme davanti a qualsiasi avversario che si fa beffe degli uomini di Antonio Sala.
“Il profeta”, come veniva allora soprannominato l’ex allenatore del Siena, era stato ingaggiato da Massimo Cellino, innamorato del modo di interpretare il suo calcio. Ma l’entusiasmo lascerà ben presto spazio alle macerie.
Il patron rossoblù cambia marcia, e allenatore, dopo 4 pareggi e 5 sconfitte che valsero la penultima posizione in classifica è lo specchio di una umiliante retrocessione in C1.
Il duo Nuciari-Matteoli viene promosso in panchina ed il loro lavoro porta subito a buoni risultati. L’11 novembre del 2001 i rossoblù affrontato senza le punte Cammarata e Suazo la Ternana-Cagliari del giovane rampante Fabrizio Miccoli.
Con il solo Esposito in avanti è difficile trovare la via del goal, tant’è vero che sono gli umbri a passare in vantaggio in apertura di ripresa con il capitano Fabris, bravo a ribadire in rete un batti e ribatti nei pressi della porta di Pantanelli.
Ma il pareggio arriva tre minuti dopo. Calcio di punizione di De Angelis e leggera deviazione di mano di Diego Lopez, capitano per la contemporanea assenza dei suoi omologhi.
Il poritere Marcon protesta vivacemente, ma il direttore di gara non cambia idea ed il Cagliari ottiene un punticino importante grazie ad una mano. Non de Dios, ma del suo attuale allenatore, Diego Luis Lopez.