È un cagliaritano doc Mario Passetti, anche se il cognome non tradisce le origini sardissime: “Nato a San Michele, elementari in via Podgora“. Le evidenziano invece i riferimenti al Cagliari, squadra del cuore e di cui da qualche mese è direttore generale: cover, tazzina del caffè, orologio. Tutto in tinta rossoblù. Pensa al Cagliari ventiquattro ore al giorno, con l’obbiettivo di “migliorarsi sempre!”.
“La prima al Sant’Elia – spiega Passetti in una lunga e bella intervista ai microfoni de L’Unione Sarda – fu Cagliari-Catanzaro, nella primavera del 1981. Ricordo nitidamente il nome di Palanca sul tabellone. Il ruolo di dg nella mia squadra del cuore è un onore ma anche un enorme responsabilità“.
Master alla Bocconi, direzioni commerciali di Tiscali e Vodafone e poi la collaborazione con Tommaso Giulini, alla guida del Cagliari: “È un presidente sul pezzo, attentissimo alla gestione del club. Quest’estate lui e tutti noi siamo stati scossi dalle vicende Fluorsid, che speriamo si risolvano positivamente. Ma la sua guida è ferma: altrimenti non si spiegherebbe uno stadio in 127 giorni“.
E sulla Sardegna Arena: “Da un mese nessuno mi chiede più dove giocheremo. La Sardegna Arena è un concetto chiaro a tutti e ringrazio chi ha contribuito a questo traguardo. Stadio nuovo? I lavori non si fermano, stiamo cominciando la selezione dei progettisti per arrivare alla scelta. Poi ci sarà l’analisi del progetto, il bando di gara e poi il via alla costruzione. Serviranno tre o quattro stagioni, non bisogna avere fretta. Di certo nel nuovo stadio ospiteremo le statue di Riva e dei campioni dello scudetto. Domani invece c’è l’inaugurazione del museo alla Sardegna Arena: il giusto tributo alla nostra storia“.
Sull’immagine del club: “I nostri followers sono quasi un milione, questa squadra ha un patrimonio affettivo che deve essere ulteriormente valorizzato. Oggi vedo molte più magliette del Cagliari in giro tra i bambini, per esempio“.
Sugli obiettivi: “La nostra è una società ambiziosa. L’obbiettivo è mantenerla solida e sana sotto il profilo finanziario. Siamo sicuri che un lavoro serio, sia incrementando il numero di tifosi lontani dalla Sardegna che investendo sul settore giovanile, ci porterà a risultati importanti. Tutto il Cagliari sta crescendo e questo può avvenire grazie alla competenza di chi ci lavora, come Carlo Catte, amministratore delegato che da quindici anni tiene i conti della società“.