Ospite a Radiolina, nella trasmissione il ‘Cagliari in diretta’, il tecnico del Cagliari Massimo Rastelli ha parlato a 360° gradi del impegno alla guida dei rossoblù: “Lavorare tre anni consecutivi nella stessa squadra non è semplice. Anche ad Avellino ho avuto la fortuna di fare tre anni in panchina. Sicuramente sarei rimasto se non mi avesse chiamato il Cagliari. In questo club sono totalmente coinvolto nella programmazione della società e nel progetto che è orientato verso qualcosa di sempre più importante”. Il mister di Torre del Greco si è quindi soffermato sulla differenza tra il giocatore che è stato e l’allenatore, sua attuale professione: “Come tecnico non ti godi niente, perché hai le responsabilità maggiori, quando perdi va male, quando vinci devi già pensare alla prossima e quanto fatto raramente viene preso in considerazione. Essere allenatore sottintende la rottura con il passato da giocatore, devi essere convinto, saper comprendere la testa dei ragazzi, essere un psicologo e ogni giorno è diverso.
Rastelli si è quindi detto soddisfatto del mercato: “La società ha fatto degli investimenti importanti, son partiti giocatori importanti, ma ne son arrivati altrettanti. Son stati presi i giocatori giusti e funzionali a questo gruppo”, mentre sui recuperi di Mlchiorri e Van der Wiel: “ Federico è quasi pronto, si sta allenando con il gruppo ma deve raggiungere una condizione accettabile, per quanto riguarda Gregory deve ancora smaltire il dolore e non vede l’ora di mettersi a disposizione”.
Obiettivo primario del Cagliari è la salvezza, ma è chiaro che si punta a migliorare la posizione della scorsa stagione, nonostante le difficoltà siano tante: “Ci sono tre tronconi – afferma Rastelli – quello delle grandi che puntano all’Europa, quindi un bel gruppo e, infine, quello per evitare la salvezza. Abbiamo le qualità per fare molto bene”.