Non sono molti gli allenatori che hanno lasciato dei bei ricordi nel cuore dei tifosi del Cagliari. Uno di questi è certamente Carletto Mazzone, un tecnico che non le ha mai mandate a dire, sui campi di calcio come nella vita.
Gli aneddoti sul tecnico romano sono tanti: uno è associato alla sfortunata stagione 1996/97, conclusa con la retrocessione in Serie B. Mazzone subentrò all’uruguaiano Gregorio Perez a campionato in corso, chiedendo e ottenendo dal presidente Massimo Cellino un profondo cambio di rotta nel mercato di Gennaio, a causa di una rosa assemblata con troppa leggerezza.
Sor Carletto riuscì in un piccolo miracolo: acciuffò la squadra per i capelli, e in extremis ottenne i punti necessari per lo spareggio salvezza, poi perso nella sfortunata partita di Napoli contro il Piacenza. I punti decisivi per arrivare all’ultimo atto, il Cagliari li ottenne nell’ultima gara di campionato, in casa di un Milan ormai in smobilitazione. Il gol-partita di Muzzi fu quasi una benedizione e Mazzone, vedendo alcuni giocatori un po’ troppo euforici si arrabbiò e non poco. In particolare, se la prese con Francesco Cozza: afferratolo per i capelli, lo rimproverò con un esplicativo: «Ahò! Che volemo sveglia’ er can che dorme?».
Indimenticabile Mazzone.