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Serie A in tv: calo spettatori evidente. Sky Sport batte Premium

Nonostante la presenza di una doppia offerta a pagamento (un unicum nel Vecchio Continente, almeno in ambito televisivo), gli aficionados della Serie A sono sempre meno. Il torneo 2012-2013 tenne incollati davanti ai teleschermi di Sky Italia e Mediaset  Premium complessivamente 360,99 milioni di telespettatori, mentre alla fine della stagione 2015-2016 il dato totale era calato a 310,66 milioni: una perdita di oltre 50 milioni di telespettatori. Il tutto nonostante gli abbonati alle due piattaforme non siano mai diminuiti: 4,8 milioni per la pay-tv di Rupert Murdoch, due milioni per la rivale della famiglia Berlusconi. Un quadro non brillantissimo al quale si sono aggiunti altri due casi recenti. L’asta per i diritti relativi alle immagini delle stagioni 2018-2021 della Serie A, andata in scena sabato 10 giugno scorso, è saltata.

La Lega e l’advisor Infront si aspettavano offerte per un controvalore superiore al miliardo (la cifra incassata, su base annua, nel 2014), anzi oscillanti tra 1,2 e 1,4 miliardi e invece solo Sky di fatto si è presentata ai nastri di partenza mettendo sul piatto 440 milioni in tutto per due pacchetti, quello dedicato al satellite (le partite di Juventus , Milan, Inter e Napoli, oltre a quelle delle neo-promosse Spal, Hellas Verona e Benevento), e quello dedicato ai match delle altre squadre cosiddette minori.

Altri 50 milioni a stagione li ha messi sul piatto il gruppo internazionale Perform per acquisire i due pacchetti destinati al web (C1 e C2): una cifra nettamente inferiore alla base d’asta indicata. Mentre Mediaset  si è chiamata fuori all’ultimo, presentando tra l’altro un esposto all’Antitrust sulla composizione dei pacchetti. Discovery, inizialmente interessata, non ha schierato la piattaforma Eurosport. Tim non ha gareggiato per l’offerta destinata agli over-the-top e neppure Amazon si è palesata.

Mediaset ci ha provato fino all’ultimo a mantenere nel proprio bouquet i diritti della Champions League 2018-2021, arrivando a offrire più dei 227 milioni a stagione dell’asta 2014. Ma la potenza di fuoco di Sky Italia ha avuto la meglio: la pay-tv di Rupert Murdoch ha messo sul piatto qualcosa come 795 milioni su base triennale e si è portata a casa sia la massima competizione calcistica europea che l’Europa League.

Ora, però la domanda che circola sul mercato è: cosa se ne farà Mediaset  di Premium? La pay-tv non sarà spenta, semmai ridimensionata. Come è già stato annunciato durante il roadshow londinese per la presentazione del piano Mediaset  2020, sarà utilizzato un approccio opportunistico.

Sarà comunque obbligatorio partecipare all’asta dei diritti della Serie A per evitare di perdere per strada gli abbonati (2 milioni). A Cologno Monzese, comunque, hanno messo in preventivo il fatto che senza la Champions – l’edizione 2017-2018 è ancora in esclusiva – un rilevante numero di abbonati, soprattutto di fede milanista e interista, potrebbe abbandonare. Premium potrebbe tornare ai livelli del 2014, ossia di 1,5-1,6 milioni di clienti. Per ora ciò resta utopia.

 

 

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