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Zenga: “Stare a Cagliari è per me motivo d’orgoglio. Impressionato da Carboni”

Il tecnico rossoblù ha parlato a tutto campo della sua esperienza in Sardegna, in vista dell’ormai prossima ripresa del campionato. Con un elogio al difensore della Primavera

È carico Walter Zenga. Il tecnico del Cagliari, prossimo al debutto in campionato, ha parlato poco fa della sua esperienza in rossoblù, spaziando su vari temi.

“Il lockdown è stato complicato”, spiega Zenga ai microfoni di Radiolina, “anche se è vero che ho avuto la fortuna di passare molto tempo ad Asseminello e di usufruire delle strutture del Centro sportivo. Ora ho un appartamento in città, a Cagliari. Per me stare qui è motivo di orgoglio: il club è molto organizzato e i tifosi sono attaccati alla squadra. Il Poetto? È il posto più famoso, viverlo è diverso che andarci in vacanza. La ripartenza? Non son preoccupato per l’aspetto fisico, quanto piuttosto perché non siamo abituati a giocare ogni tre giorni e mantenere un grado di concentrazione e di intensità elevate. Con le partitelle alla Sardegna Arena abbiamo iniziato ad aumentare il minutaggio. Poi bisogna tener presente l’orario delle 21.45, non è una banalità. La rosa? Il Cagliari ha giocatori importanti, che devono ritrovare la fiducia della prima parte di campionato. La pausa forzata può avere agevolato questo processo. Nainggolan? Spero di recuperarlo presto, ma non dimentichiamoci che avremo a disposizione cinque cambi: sarà difficile parlare di titolari e riserve. Il modulo? Giocare a due o tre punte non è garanzia di più o meno gol: la differenza la fa l’interpretazione dei giocatori. Mi piace poi sottolineare come ci siano giocatori di grande qualità che hanno giocato poco. I più anziani sono quelli che mi hanno dato più di tutti, si sono messi a disposizione. Un giocatore che mi ha impressionato? Carboni, difensore della Primavera: ha qualità, capacità di attenzione e senso di appartenenza. Si tratta di un giocatore importante, che si è messo a disposizione. Faccio il suo nome ma potrei citare anche gli altri ragazzi aggregati alla Prima squadra. I tifosi? Vogliono certamente vedere una squadra che lotta, e io voglio sempre tornare a casa sereno perché ho dato tutto. Quando non avrò più il fuoco dentro smetterò”.

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