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Il centrocampista uruguaiano è una pietra miliare della squadra rossoblù dei primi anni novanta

Il Cagliari è tornato in serie A grazie a Claudio Ranieri, Carmine Longo, la famiglia Orrù, ed un gruppo di ragazzini terribili. I patron della società stringono un forte legame con il furbissimo procuratore uruguaiano Paco Casal ed inizia una sorta di casting per portare in Sardegna qualche straniero. La scelta ricade sul centrocampista Ruben Pereira ed il giovane attaccante Daniel Fonseca. Sorte alcune difficoltà per il primo, Casal propone Josè Oscar Herrera, proveniente dal Figueras, serie B spagnola. Arriva assieme al Principe, Enzo Francescoli ed il trio è completo. Questo ragazzo, soprannominato Pepe in onore del suo mito Schiaffino, non è nelle simpatie di Claudio Ranieri che lo impiega in tutti i ruoli, tranne che nel suo. Con calma e pazienza si ritaglia i suoi spazi, anche grazie ad una certa confidenza con il goal. In cinque anni totalizza 148 presenze e 13 reti e viene ricordato per la sua flessibilità e la sua generosità.

Che ricordo avete di Josè Oscar Herrera? Ditecelo qui!

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